Milano
Secondo l'IA a Milano vincerà il centrosinistra
Cosa ne pensa ChatGPT delle elezioni milanesi del 2027? Dopo qualche risposta scontata, si finisce a parlare di meccanismi ciclici di bilanciamento e di curve di allineamento o reazione al governo nazionale

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Secondo l'IA a Milano vincerà il centrosinistra
Ho fatto un frontale con l’intelligenza artificiale. Nel senso che mi sono messo a interrogare ChatGPT sulla politica locale. Le conversazioni con ChatGPT sono quantomeno paradossali la gran parte delle volte. Invece, stavolta, mi sono stupito. Digito al prompt: “Chi vincerà le prossime elezioni di Milano secondo i sondaggi e secondo le tue valutazioni?”.
Risposta composita:
Tenendo conto dello scenario attuale e della storia recente della città, la mia previsione è che:
• Il centrosinistra abbia le migliori probabilità di ripetere la vittoria nelle elezioni comunali di Milano, a patto che presenti un candidato forte e coeso.
• Il centrodestra può ancora giocarsela, ma deve ridurre il gap, avere una campagna efficace e magari capitalizzare su eventuali indecisioni del centrosinistra o su temi locali forti.
• Fattori da tenere d’occhio: la scelta del candidato, eventuali problemi interni alle coalizioni, la partecipazione al voto (che tende a variare), e le questioni locali (es. mobilità, urbanistica, servizi) che possono influenzare molto l’elettorato metropolitano come Milano.
Francamente, un po’ pochino, perché si rifà a interviste e dichiarazioni. E da che mondo è mondo, i numeri contano, le parole meno. Allora attacco un po’: “Vorrei da te una valutazione non dipendente da dichiarazioni ma solo da serie storiche e altre considerazioni logiche”. Risposta: “Negli ultimi 14 anni Milano è chiaramente orientata verso il centrosinistra urbano-progressista. Il centrodestra è competitivo solo quando riesce a unificare le sue anime e proporre un profilo manageriale o civico moderato (es. Albertini, Moratti)”.
Fin qui, si parla di roba che conosco bene, abbastanza scontata. Così come scontato è che “i quartieri periferici e popolari (Baggio, Quarto Oggiaro, Corvetto) mostrano un voto più instabile, ma non bastano numericamente a ribaltare il trend cittadino”. Poi, il colpo: “Se nel 2026-2027 il governo Meloni sarà ancora in carica, l’effetto naturale sarà un consolidamento del voto di opposizione nelle città (meccanismo ciclico di bilanciamento del potere)”. Quindi, secondo l’intelligenza artificiale, a Milano c’è una cosa chiamata “meccanismo ciclico di bilanciamento”. Urca, e questo che cosa è?
Le città, soprattutto le metropoli, funzionano come laboratori di correzione del potere.
• Quando il centrodestra governa il Paese, l’elettorato urbano si mobilita di più in chiave progressista e civica.
• Quando invece governa il centrosinistra nazionale, le città diventano più permeabili a candidati manageriali o moderati di centrodestra.
Questo accade perché:
• il voto cittadino è più fluido, più colto e più sensibile ai temi concreti (servizi, mobilità, ambiente);
• e perché nelle città c’è meno voto ideologico e più voto di reazione o di “contrappeso”
Sempre secondo ChatGPT c’è una sorta di curva che porta Milano ad avere fasi di allineamento con il governo nazionale (Albertini e Moratti) e fasi di reazione di bilanciamento (Pisapia e Sala 2021), quindi di reazione al governo nazionale.
Si spinge a dare delle percentuali sulla vittoria a Palazzo Marino:
Stima logica (non sondaggistica):
• Centrosinistra o civico-progressista: 60% di probabilità di vittoria
• Centrodestra: 35%
• Altri o outsider civici: 5%
Sono d’accordo con l’intelligenza artificiale? Non lo so, ci sto riflettendo. Di certo mi pare che la valutazione che si fa nei vari salotti di destra e di sinistra sia abbastanza concorde: se il centrosinistra schiererà un politico (leggasi Pierfrancesco Majorino) il centrodestra per avere una chance deve necessariamente provare con un civico (può essere Ferruccio Resta); se invece il centrosinistra schiererà un civico (leggasi Mario Calabresi), il centrodestra dovrebbe provare un politico esperto che lo metta in difficoltà (ovvero Maurizio Lupi). Manca ancora molto tempo però.













