Milano
Sgombero del Leoncavallo, Bestetti (FdI): “Ora nessun trasloco, corsie preferenziali non devono esistere”
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia rivendica lo sgombero: "Come centrodestra vogliamo liberare tutti questi spazi". L'intervista

Bestetti (FdI)
Dopo lo sgombero del Leoncavallo, Marco Bestetti (FdI) - ai microfoni di Affaritaliani Milano - esclude qualsiasi ipotesi di trasloco o sanatoria e rilancia la strategia del centrodestra: liberare Milano da tutte le occupazioni. Attacco a Sala e alla sinistra, accusati di essere complici dei centri sociali.
Sgombero del Leoncavallo, Bestetti (FdI): “Ora nessun trasloco, corsie preferenziali non devono esistere”
"Finalmente si mette un punto a questa triste e vergognosa vicenda" afferma il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Marco Bestetti dopo lo sgombero del Leoncavallo. "Siamo contrari a qualsiasi forma di trasloco o sanatoria. Le corsie preferenziali non devono esistere" prosegue Bestetti, che in vista delle prossime comunali assicura che sui centri sociali "vogliamo una profonda discontinuità. Intendiamo liberare tutti questi spazi e restituirli alla città". L'esponente di FdI si rivolge anche agli elettori riformisti e ai loro rappresentanti a Palazzo Marino: "Conosco le loro posizioni sulle occupazioni abusive. Dopo aver letto le dichiarazioni del Pd e della sinistra, mi viene da chiedergli con che coraggio pensano di poter continuare a stare dalla loro parte".
Bestetti, dopo più di 30 anni e molti tentativi alla fine è stato sgomberato il Leoncavallo.
Noi siamo doppiamente soddisfatti. Per il risultato, perché dopo oltre 30 anni di occupazione e più di 130 avvisi di sfratto, si è riusciti finalmente a mettere un punto a questa vicenda. E poi siamo particolarmente contenti come FdI visto che a fine luglio una nostra delegazione parlamentare era andata dal ministro Piantedosi per parlare di aspetti critici della nostra città. Uno degli argomenti affrontati era proprio la situazione del Leoncavallo, con il ministro che aveva preso l'impegno di provvedere allo sgombero con assoluta urgenza. Una promessa rispettata dal governo Meloni.
Il sindaco Sala non ha gradito il fatto che il Comune non sia stato avvisato dello sgombero. Cosa ne pensa?
Mi fa specie la sua nota stizzita, quasi offesa. La prima riflessione che mi viene in mente è: chi avremmo dovuto informare? Il fautore della trattativa con questi delinquenti? Il promotore di un trasloco di questi abusivi? Bene hanno fatto il ministro, il Prefetto e le forze dell'ordine a mantenere il massimo riserbo. Ormai è conclamato il fatto che il sindaco Sala abbia schierato il centrosinistra a Palazzo Marino dalla parte dei delinquenti. Non potevamo certo informare quella che è diventata una parte in causa…
A proposito, l'interlocuzione per un eventuale trasferimento andrà avanti.
Noi siamo contrarissimi a questa modalità del trasloco e della sanatoria che rappresenta una scorciatoia per chi ha occupato un immobile per 30 anni. Chi viene sgomberato non può ricevere una proposta alternativa. Lo Stato deve far rispettare le leggi, non è mica un agente immobiliare o un'agenzia di traslochi. Ritengo molto grave elevare a interlocutore istituzionale un'associazione che in 30 anni ha accumulato un sfilza di reati. Faremo tutto quello che è in nostro potere per impedire che questa interlocuzione si traduca nell'assegnazione di un immobile, soprattutto tramite una finta procedura di evidenza pubblica costruita ad hoc: sarebbe uno schiaffo in faccia allo stato di diritto e alle associazioni meritorie che svolgono da sempre attività culturali, sociali e ricreative e che cercano uno spazio sul mercato senza trovarlo. Non consentiremo mai che il Comune possa rovinare il messaggio che il governo ha dato oggi.
Quindi niente corsie preferenziali?
Assolutamente no. Non mi risulta che il sindaco riceva nel suo ufficio i rappresentanti delle tante associazioni normalissime per capire insieme a loro che bando fare e come proporsi. Il Comune periodicamente pubblica dei bandi per degli spazi. Se chi oggi anima il Leoncavallo, costituendosi in un'altra forma giuridica, decide di partecipare a quei bandi, ovviamente non con gli stessi rappresentanti attuali, ha il diritto di farlo. Ma non accetteremo corsie preferenziali. Non è normale sedersi al tavolo con loro, figuriamoci trovargli una soluzione su misura.
L'obiettivo è andare avanti anche con gli altri centri sociali?
Il decreto Sicurezza è molto chiaro per quanto riguarda la linea politica che il centrodestra e il governo Meloni vogliono perseguire nei confronti delle occupazioni. Noi ci candidiamo alle prossime comunali proponendo una profonda discontinuità rispetto agli ultimi 13 anni di sinistra. Intendiamo liberare tutti questi spazi dalle occupazioni per restituirli alla città. Non vuol dire negare momenti di riflessione e socialità collettiva che noi, anzi, vorremmo moltiplicare. Ma nel rispetto delle regole e della legalità. Questo deve essere solo l'inizio, anche perché a Milano abbiamo tante zone franche simili.
Anche Pierfrancesco Majorino, uno dei possibili successori di Sala, ha parlato dello sgombero come di una scelta grave da parte di Piantedosi.
Sono contento che Majorino e Sala si siano espressi in maniera così chiara. Mi rivolgo ai moderati della sinistra, penso ai Calenda, ai Renzi e ai loro rappresentanti a Palazzo Marino come i consiglieri Pastorella, Radice e Nahum. Leggendo le dichiarazioni di Majorino e Sala, come possono restare alleati di governo con chi coccola gli abusivi e considera questo centro sociale un'esperienza positiva? Lancio un appello anche ai loro elettori: aprite gli occhi e rendetevi conto che anche su questo episodio la sinistra apparentemente bonaria sta nascondendo il suo Dna che è sempre lo stesso. Ossia fiancheggiare i centri sociali e strizzare l'occhio a antagonisti e abusivi. Possiamo costruire un'alternativa perché la pensiamo allo stesso modo sulle occupazioni, quindi scelgano da che parte stare.