Milano
Si fingevano poliziotti e tecnici per derubare anziani: sgominata banda a Bergamo, bottino da 150mila euro
Tre italiani, residenti nel Torinese, arrestati per furti in casa tra Bergamo, Lecco, Verona e Vicenza. Vittime ultraottantenni.

Polizia di stato
Una banda composta da tre uomini tra i 35 e i 42 anni si fingeva polizia o tecnici del gas per entrare nelle case di anziani e rubare gioielli e contanti. Arrestati dai carabinieri di Bergamo, sono accusati di almeno nove episodi tra ottobre 2024 e febbraio 2025. Refurtiva per oltre 150mila euro.
Si fingevano poliziotti e tecnici per derubare anziani: sgominata banda a Bergamo, bottino da 150mila euro
Per cinque mesi, tre malviventi hanno messo a segno colpi in serie sfruttando la fiducia degli anziani. Si presentavano alla porta delle vittime, tutte ultraottantenni, travestiti da poliziotti o tecnici del gas. Bastava una casacca con la scritta “Polizia” o un finto allarme perdite per farsi aprire la porta e agire indisturbati.
Furti in casa per oltre 150mila euro
La banda, composta da tre italiani con precedenti penali e residenti nella provincia di Torino, ha portato via monili in oro, gioielli e denaro contante per un valore complessivo superiore a 150mila euro, di cui 18mila in contanti. Gli episodi accertati sono almeno nove, di cui sei andati a segno.
Il modus operandi. Obiettivo: anziani soli
I tre si muovevano con estrema organizzazione. Per ogni furto, utilizzavano auto diverse dotate di targhe clonate, per depistare le forze dell’ordine. Una volta dentro casa, si spostavano liberamente alla ricerca di denaro e preziosi, senza dare sospetti grazie ai loro travestimenti credibili.
I colpi avvenivano principalmente tra le province di Bergamo, Verona, Lecco e Vicenza. Le vittime venivano scelte con attenzione: anziani soli, spesso senza parenti vicini, facilmente raggirabili. Una modalità subdola e crudele, che ha richiesto indagini complesse e intercettazioni per arrivare all’identificazione della banda.
L’operazione dei carabinieri: sgominata la banda
L’indagine, avviata dalla Procura di Bergamo nel novembre 2024, è stata portata avanti dai carabinieri della compagnia locale in collaborazione con i colleghi di Chivasso e Tivoli. Le ordinanze di custodia cautelare sono scattate nelle scorse ore: i tre si trovano ora detenuti nelle carceri di Roma Rebibbia e Venaria Reale.