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Sollazzo esce dal Movimento. Spaccatura a Palazzo Marino

Sollazzo esce dal Movimento. Spaccatura a Palazzo Marino

Con una nota, quattro esponenti (Simone Sollazzo, Giuseppe Ventura, Cristina Russo, Marco Cardillo) del Movimento 5 Stelle annunciano l'uscita da un partito in cui non si ritrovano più. "È la fine di un lungo percorso - si legge nella nota - Non è un gesto di resa incondizionata né un capriccio per ricerca di attenzione dopo una serie di valutazioni e richieste di ascolto vergognosamente messe in un angolo, e peggio ancora ritorte e strumentalizzate per screditare chiunque si permettesse di condividere pur in ottica del tutto costruttiva e collaborativa, la minima riflessione. Dopo mesi nei quali i vertici del MoVimento hanno ignorato gli attivisti e tradito il mandato elettorale, non possiamo più identificarci in un simbolo e con un gruppo che ha snaturato quelli che erano i nostri principi fondativi, primo fra tutti quello di essere stati eletti per “portare la voce” dei cittadini nelle istituzioni."

"Noi - prosegue la nota - continueremo ad essere coerenti con le promesse fatte. Per questo non possiamo più accettare di stare con quelli che, invece di cambiare l’Italia, non hanno cambiato nulla, diventando la stampella parlamentare delle vecchie forze politiche e rinnegando le ragioni per le quali erano stati eletti. Peccato affermare queste cose dopo che educatamente si è lanciato un grido di aiuto e di attenzione sia a livello nazionale con la Carta di Firenze 2019 che a livello locale, quando siamo stati trattati da appestati e lasciati fuori da ogni iniziativa solo per aver fatto presente che certe scelte governative ci avrebbero fatto perdere credibilità sui territori."

"Ed è triste - continuano i quattro politici - subire l’arroganza e la supponenza di certi personaggi, per i quali parole come "comunità" e slogan come "nessuno deve rimanere indietro" erano vuote e false. Il Movimento 5 stelle è diventato il luogo dove le scelte sono elaborate da ignoti e calate dall'alto per essere solo ratificate e si deve solo lavorare e tacere. E’ un treno impazzito che lascia a terra chiunque si discosti dal pensiero unico dei capi. Pensiero ratificato attraverso il metodo Rousseau, attuato in stile di orwelliana memoria, dove il trattamento dei dati degli iscritti ha sollevato dubbi e contestazioni anche in sede istituzionale da parte del Garante, dove i processi decisionali sono divenuti di fatto inaccessibili a coloro (siano essi attivisti o portavoce) posti fuori da vari cerchi magici venutisi a creare in questi anni. E’ la grande truffa della Democrazia Diretta."

"Finisce il nostro rapporto con il Movimento 5 Stelle - si legge in conclusione - ma non con la cittadinanza che è la prima alla quale siamo chiamati a rispondere al di là di ogni patto di sangue e vincoli stellati. Il nostro impegno prosegue da oggi da cittadini liberi e pensanti nelle file del gruppo misto.  Ma sempre e comunque dalla parte dei  cittadini." La nota porta la firma di: Simone Sollazzo (Ex Portavoce M5S Consiglio Comunale di Milano), Giuseppe Ventura (Ex Portavoce M5S Consiglio di Municipio 1 , Milano), Cristina Russo (Ex Portavoce M5S Consiglio di Municipio 6 , Milano), Marco Cardillo (Ex Portavoce M5S , Consiglio comunale di Cornaredo - Mi)

M5S Milano: "Sollazzo e gli altri siano coerenti e si dimettano"

Critici con Sollazzo e gli altri fuoriusciti i Cinque Stelle milanesi. Una nota firmata dai consiglieri comunali Patrizia Bedori e Gianluca Corrado e sottoscritta anche da quindici consiglieri di municipio afferma: "Apprendiamo oggi dagli organi di stampa che il consigliere comunale Simone Sollazzo e i consiglieri di Municipio Cristina Russo e Giuseppe Ventura hanno deciso di lasciare il M5S.  Non merita commento alcuno la mancanza di una comunicazione interna. Ci sembra doveroso però pretendere da loro quella coerenza che tanto si vantano di avere. Uno degli impegni precisi assunti da ognuno di noi con tutti i cittadini è quello di non passare mai ad altre forze politiche o al gruppo misto. Venendo meno a questo impegno, hanno deciso di non rappresentare più i cittadini che li hanno votati.  Per questo motivo - a dimostrazione della loro coerenza - attendiamo le dimissioni dagli scranni che gli elettori M5S hanno affidato loro".

Fumagalli: "Scelta personale, non una scissione"

Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia Marco Fumagalli parla di una "scelta personale" e non di una scissione:  "L'uscita dal Movimento 5 Stelle di alcuni portavoce e' sempre spiacevole ma rispettiamo la scelta personale. Si sarebbero potuti attendere gli Stati Generali rimandati a causa del Covid per discutere alcune tematiche all'interno del Movimento. Non hanno voluto attendere e questo atteggiamento non lo condividiamo, avremmo preferito prima il confronto", commenta Fumagalli in una nota. "Il Movimento - aggiunge - si e' dotato di strumenti come i team nazionali e regionali per organizzarsi in modo piu' efficace e si sarebbero potuti utilizzare quegli strumenti. Si e' preferito agire d'impulso senza attendere un democratico dibattito interno. Una scelta superficiale che mi auguro possa essere di natura transitoria. Dividere il Movimento e' proprio quello che vogliono coloro che mirano a fermare il cambiamento"

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