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Milano
Stangata UE sull'acqua in Lombardia: infrazioni per 278 mln. Dossier Affari
Gruppo Cap

di Fabio Massa

Una volta, una decina di anni fa, fu una mazzata da centinaia di milioni solo su Milano. L'acqua e l'Europa, quando si incrociano, non è mai un bel momento. Perché l'Unione Europea, sulla depurazione delle acque ci va con la mano pesante, ed eroga infrazioni milionarie. A maggio per le acque reflue la Corte di Giustizia multò l'Italia per 25 milioni, comminando una multa da 30 milioni per ogni semestre di ritardo. La provincia di Milano, ai tempi sotto la presidenza di Guido Podestà, avviò la costituzione di Cap Holding proprio per costituire un soggetto abbastanza forte da poter uscire dalle procedure di infrazioni. Un'operazione riuscita, e di successo, visto che su Milano non ci sono criticità.

Il problema è che mentre in un primo tempo l'Europa aveva preso in considerazione i centri urbani con più di 15mila abitanti, poi ha proceduto ad esaminare i centri con meno di 15mila abitanti. E i risultati non sono stati fausti: mancanza di depurazione, scarichi delle acque reflue non monitorati o trattati. Insomma, una ridda di irregolarità da sanare. A luglio l'Europa aveva mandato allo Stato, che poi l'ha girato alle Regioni perché queste informino i gestori, una lettera di messa in mora con scadenza due mesi. E adesso i due mesi sono scaduti. Com'è dunque la situazione? Secondo un documento visionato da Affaritaliani.it Milano, il numero di "agglomerati" presenti nella lettera di costituzione in mora è di 90. Sette sono da escludere dalla procedura, 12 sono conformi, 6 hanno una conformità strutturale raggiunta, 66 sono non conformi. Non sarà un'impresa da poco trovare le risorse: 278 milioni e 524mila euro. Di questi, 155 milioni sono di risorse già disponibili. Il fabbisogno è di quindi oltre 122 milioni.

“Siamo partiti nel 2011 da una situazione frammentatissima e con resistenze notevoli da parte di molti Comuni – spiega ad Affari l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni – Oggi, grazie alla riorganizzazione, abbiamo fatto passi da gigante. Il gestore unico riesce infatti a risparmiare e a reinvestire nella rete idrica. Negli ultimi anni gli investimenti sono stati infatti quadruplicati, e a breve, grazie anche a un emendamento al bilancio voluto dal gruppo Lega in Consiglio regionale, stanzieremo 4 milioni di euro da utilizzare entro la fine dell’anno, per migliorare ulteriormente il ciclo integrato delle acque, soprattutto in quei pochi agglomerati oggetto a tutt’oggi di procedure di infrazione – aggiunge Foroni - Gli interventi che sosterremo finanziariamente riguardano nello specifico il completamento delle reti fognarie e interessano a macchia di leopardo agglomerati sparsi in tutto il territorio. Da parte sua Regione Lombardia continuerà quindi a sostenere interventi che rispondono non solo alle sollecitazioni da parte della Ue e degli stessi Comuni interessati, ma anche alla sempre più pressante richiesta di miglioramento della qualità delle acque da parte dei cittadini lombardi”.

fabio.massa@affaritaliani.it

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