Milano
Stanzione (Cgil) al circolo Matteotti: "Un lavoro che soddisfi i giovani, crollo dei brevetti un campanello d’allarme"
Il segretario della Cgil milanese Luca Stanzione parlerà al circolo Matteotti di Milano di "dare valore al lavoro", assieme a Calenda, Gori, Boschi e altri. "La città sta perdendo la capacità di inventare". L'intervista

Stanzione (Cgil) al circolo Matteotti: "Un lavoro che soddisfi i giovani, crollo dei brevetti un campanello d’allarme"
(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano - E’ il lavoro a riunire, al circolo Matteotti, l’anima riformista di Milano e non solo. Giovedì prossimo ne parleranno al convegno “dare valore al lavoro” tra gli altri Carlo Calenda, Maria Elena, Boschi, Giorgio Gori, Giovanni Nannicini, Giuseppe Pasini, Lia Quartapelle e Luca Stanzione, segretario della Cgil milanese. A lui abbiamo chiesto in che direzione si muoverà il sindacato dopo l’esperienza negativa dei referendum?
"Noi dobbiamo continuare a tenere viva una rete di alleanze di soggetti politici, istituzionali, sociali che guarda alla trasformazione del territorio, alle vertenze territoriali intorno alle quali costruire anche un fronte molto più ampio di quello referendario. Che ha avuto il merito di riportare al centro le questioni del lavoro. Dunque dobbiamo guardare alle tante esigenze del territorio e allargare la rete di alleanze ben oltre i soggetti che hanno sostenuto i referendum".
Milano vive ancora la centralità del lavoro?
Il lavoro è sempre centrale a Milano, il problema è che si sta affermando un lavoro sempre più povero, sempre meno professionalizzato, c’è il dato dei brevetti depositati negli ultimi due anni che preoccupa: passiamo da 600mila brevetti depositati a 300mila. Significa che la città sta perdendo la capacità di inventare, la sua intelligenza. E questo si lega con la professionalità e la capacità di trattenere sul territorio i cervelli migliori. Anche se Milano, con le sue università e i suoi centri di ricerca, produce il 25% del Pil destinato alla ricerca. Ma fa fatica a raccontarsi così, rischia di essere solo una meta turistica, aspetto importante per l’economia ma non sufficiente.
Città a due velocità, a molti giovani il lavoro sembra un oggetto estraneo?
Le forze produttive - sindacato e imprese - devono fare una profonda riflessione sulla qualità della vita di chi lavora. Abbiamo bisogno che il lavoro torni ad essere parte della tua identità senza diventare totalizzante e abbiamo bisogno di posti di lavoro dove si lavora bene e dove le persone si sentano realizzate.
La proposta della Cisl, lavoratori coinvolti nella gestione dell’azienda, la convince?
La partecipazione dei lavoratori alla organizzazione aziendale è un tema che per la prima volta in Itali ci propose Bruno Trentin nella “città del lavoro”. Il coinvolgimento dei lavoratori nel saper fare non può che aumentare uno dei grandi fattori in difficoltà: la produttività. Non sono convinto che ciò si ottenga mettendo un lavoratore nel cda dell’azienda o distribuendo azioni invece che salario.
Cosa può rappresentare il neonato Circolo Matteotti per la sinistra?
C’è bisogno di tanto approfondimento e dibattito, i circoli sono una tradizione di Milano. Intitolarlo a Matteotti – vittima del fascismo – è stata una scelta opportuna, non può che fare bene.