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Studentessa violentata a Milano: la scusa della sigaretta, poi l'aggressione

Studentessa violentata a Milano: la scusa della sigaretta, poi l'aggressione

Studentessa di venti anni violentata a Milano: emergono nuovi dettagli dell'aggressione avvenuta nella notte del 5 febbraio ma resa nota solo ieri, mercoledì 23 marzo, quando è stato confermato l'arresto  dell'aggressore, un 29enne marocchino con precedenti.

L'aggressione della studentessa a Milano: la sigaretta e la proposta di fare due passi

La giovane, come ricostruisce Ansa, è stata avvicinata dal 29enne alla fermata  del tram con la scusa di una sigaretta, e' stata convinta a fare due passi e poi brutalmente aggredita. La ragazza era sola, alle tre di notte. A salvarla e' stato il provvidenziale intervento di una coppia di passaggio. L'avvicinamento dell'uomo è avvenuto in viale Bligny. Poi, come riferito dai carabinieri della Compagnia Duomo, la giovane ha seguito l'uomo in una laterale, via Rontgen, dove si trova l'Universita' Bocconi. Ed e' li' secondo l'accusa che e' stata aggredita. A interrompere lo stupro e' stato il provvidenziale intervento di una coppia, che ha visto la scena e ha messo in fuga l'uomo, riuscendo anche a vederlo bene in volto.

Studentessa violentata a Milano, l'aggressore con precedenti per ricettazione

Il 29enne, noto negli schedari dell'Immigrazione dall'ottobre scorso, ha un precedente per ricettazione. Grazie al lavoro di indagini e ai rilievi sul luogo dell'aggressione - via Rontgen, gia' al centro di polemiche dopo la decisione, non molto tempo fa, di scortare di notte le studentesse attraverso il vicino parco Ravizza - i carabinieri sono riusciti a isolare una traccia, un'impronta palmare sul cofano di un'auto parcheggiata a ridosso del quale sarebbe avvenuta la violenza. Confrontandola con l'archivio dattiloscopico, i militari hanno identificato il sospettato. Poi l'uomo e' stato anche riconosciuto sia dalla ragazza sia dalla coppia intervenuta.

L'arresto dell'aggressore della studentessa a Milano

I medici della clinica Mangiagalli che hanno visitato la studentessa e alcuni video delle telecamere della zona che sono stati acquisiti hanno consentito di confermare la sua versione dei fatti. Dopo l'emissione del fermo, i carabinieri, che gia' avevano individuato l'uomo il giorno successivo all'aggressione durante dei controlli in via Gola, lo hanno nuovamente cercato in una soffitta in via Savoia, dove abitava con altri stranieri. In casa non c'era ma i carabinieri lo hanno bloccato in un giardinetto nei pressi dello stabile.

Studentessa violentata: polemiche sulla sicurezza a Milano

Nella richiesta di convalida del provvedimento la Procura ha evidenziato la "casualita'" e la "rapidita'" nella scelta della vittima da parte del presunto aggressore, irregolare e con molti 'alias'. Un episodio che ha riacceso le polemiche sulla sicurezza a Milano.

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