Milano
Un altro suicidio nel carcere di Torre del Gallo, Barzotti (M5S): "Nordio venga in Aula a dirci cosa intende fare"
La deputata: "Ad essere in crisi è tutto il sistema penitenziario. Se il carcere perde la funzione rieducativa della pena, noi perdiamo il senso dell’istituzione stessa"

Valentina Barzotti (M5s)
Un altro suicidio nel carcere di Torre del Gallo, Barzotti (M5S): "Nordio venga in Aula a dirci cosa intende fare"
Ancora un suicidio nel carcere di Pavia - Torre del Gallo: un detenuto trentenne di origini nordafricane si è tolto la vita giovedì mattina, impiccandosi nel locale docce della Casa Circondariale. È il quindicesimo caso registrato nella struttura negli ultimi quattro anni e il sessantesimo in tutta Italia dall’inizio del 2025, numeri che riportano in primo piano l’emergenza penitenziaria e accendono un acceso dibattito politico. La deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti, da tempo attiva sul tema, ha, infatti, chiesto alla Camera un’informativa urgente del Ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Non c’è più tempo da perdere — ha dichiarato la parlamentare — il Governo venga in Aula a spiegare cosa intende fare per fermare questa strage silenziosa”. Barzotti ricorda che solo una settimana fa i 5 Stelle avevano presentato un’interpellanza urgente sui suicidi in carcere, con un focus proprio su Torre del Gallo, ottenendo però la risposta del Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, giudicata “inadeguata e priva di dati puntuali”.
A Pavia 200 detenuti in più e 60 agenti in meno
Secondo Barzotti, Torre del Gallo rappresenta una delle situazioni più critiche del sistema penitenziario italiano: circa 700 detenuti a fronte di una capienza teorica di 500 posti, un sottorganico di oltre 60 agenti di Polizia Penitenziaria, servizi sanitari insufficienti e un numero di mediatori culturali “del tutto inadeguato” per una popolazione detenuta estremamente eterogenea. Barzotti sottolinea anche l’assenza di investimenti nella legge di bilancio, che non prevede fondi specifici per la struttura pavese. Tra le criticità più gravi, la deputata M5S indica anche la salute mentale, ambito in cui la pressione detentiva e la mancanza di personale aggravano una condizione già emergenziale. “Se il carcere perde la funzione rieducativa stabilita dalla Costituzione — afferma — viene meno il senso stesso dell’istituzione”. A preoccupare sono anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario, spesso operante in contesti di forte stress, carenza di risorse e turni insostenibili.












