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Milano
Tafferugli corteo Ramelli, Procura apre inchiesta. In corso accertamenti

Tafferugli corteo Ramelli, Procura apre inchiesta. In corso accertamenti

Sono in corso gli accertamenti della Polizia di Stato sui tafferugli avvenuti durante il corteo organizzato dall'estrema destra in occasione della commemorazione per Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani a Milano. La Digos sta ricostruendo i fatti e visionando telecamere per identificare i manifestanti che hanno dato l'avvio ai disordini. Gli investigatori cercano in particolare di riconoscere i componenti del gruppo composto da membri di CasaPound, con Gianluca Iannone in testa, che ha cercato di deviare il percorso prestabilito per andare verso la contro-manifestazione organizzata dalla sinistra. Le ipotesi di reato dovrebbero essere quelle di manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale. Si sta cercando di identificare anche le persone che hanno fatto il saluto romano davanti al murales di Ramelli.

La Procura di Milano ha aperto un'indagine per manifestazione fascista e manifestazione non autorizzata. L'inchiesta è coordinata da Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese, dal pm Piero Basilone e condotta dalla Digos. 

Due i feriti lievemente al capo tra i manifestanti, mentre un ex militare e' stato colto da malore dopo essere inciampato ed e' stato prima soccorso sul posto, e poi portato in ospedale dal 118 in ambulanza ma in condizioni non gravi. Anche tre poliziotti risultano contusi lievemente. In testa al gruppo che in modo fulmineo ha mosso il presidio statico in direzione dell'altra manifestazione, quella antifascista, che si stava svolgendo 600 metri piu' avanti sullo stesso viale Romagna, e' stato avvistato Gianluca Iannone, storico leader di Casapound. La formazione, che ha la sua base a Roma, era presente anche con diversi componenti arrivati apposta nel capoluogo lombardo; fra i leader dei movimenti di estrema destra anche Duilio Canu, ai vertici di Forza Nuova. Presenti anche elementi del Blocco Studentesco, formazione di studenti di estrema destra. Dopo quasi due ore di stallo, in cui sono stati sventolati i tricolori ed e' stato intonato un canto di un gruppo musicale di estrema destra (la Compagnia dell'Anello), e' stata portata avanti una lunga trattativa con le autorita' di pubblica sicurezza, da parte, fra gli altri, dei parlamentari Paola Frassinetti e Carlo Fidanza, insieme ai consiglieri regionali Massimiliano Bastoni e Viviana Beccalossi. Il corteo, in silenzio e sui marciapiedi, ha poi potuto raggiungere la destinazione. Nell'ultima tratta ha occupato la strada ed esposto uno striscione, retto fra gli altri dalla stessa consigliera Beccalossi, che recitava: "Nel loro nome", riferendosi non solo a Ramelli, ma anche ai camerati Carlo Borsani ed Enrico Pedenovi, morti nella stessa data del 29 aprile ma, rispettivamente, nel 1945 e nel 1976.

Meloni: "Chiediamo conto a Salvini"

 "Una brutta pagina quella scritta ieri sera a Milano da parte di Prefettura e Questura chiamate a gestire l'ordine pubblico in occasione delle commemorazioni in ricordo di Sergio Ramelli, assassinato a colpi di chiave inglese a soli 18 anni da un commando di Avanguardia Operaia nel 1975. Un divieto insensato a poter svolgere un corteo, senza simboli se non bandiere tricolori, senza marce o parate di alcun genere. Un innocuo serpentone che si sarebbe concluso sotto casa Ramelli, la' dove Sergio ha trovato la morte 44 anni fa. Una altrettanto insensata autorizzazione ai centri sociali per svolgere il corteo antifascista di protesta contro un'altra manifestazione che nel frattempo era stata negata. E poi una volta in piazza una gestione nervosa, manganelli usati con troppa disinvoltura contro gente che non aveva alcuna intenzione di aggredire le forze dell'ordine ma solo quella di poter ricordare un ragazzo morto. Una inspiegabile rigidita' che soltanto il senso di responsabilita' e la pazienza dei parlamentari di Fratelli d'Italia (Marco Osnato, Carlo Fidanza e Paola Frassinetti), che ringrazio, ha consentito di superare consentendo la conclusione serena della manifestazione. Chiederemo conto al ministro dell'Interno di quanto accaduto, perche' alle parole condivisibili pronunciate ieri su Ramelli segua una gestione dell'ordine pubblico rispettosa della sua memoria". E' quanto dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni

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