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Milano
Tangenti, riesame per Tatarella. Bussolati: "No a detenzione preventiva"
Pietro Tatarella

Tangenti, riesame per Tatarella. Bussolati: "No a detenzione preventiva"

E' prevista per domani l'udienza davanti al Tribunale del Riesame in cui gli avvocati di Pietro Tatarella (FI) ne chiederanno la scarcerazione o, in caso non venisse concessa, i domiciliari. Il consigliere comunale di Forza Italia era stato arrestato il 7 maggio con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito. Dal 14 agosto e' nel carcere di Busto Arsizio, dopo essere stato per due mesi ad Opera in regime di alta sorveglianza. Solidarietà a Tatarella arriva inaspettatamente da Pietro Bussolati (PD) che scrive in un post sul suo profilo FB a sostegno dell'ex consigliere comunale: "Pietro Tatarella è in carcere da più di 3 mesi, in attesa di un processo. Due mesi li ha fatti in isolamento con un’ora d’aria. L’ultimo mese è stato spostato in un altro carcere dove le misure di isolamento sono state allentate (trasferimento comunicato alla famiglia dopo che è avvenuto). Questo apprendiamo da un articolo di Repubblica. Questo è inaccettabile perché sia che Tatarella sarà ritenuto colpevole che innocente si tratta di una detenzione preventiva senza che il processo sia nemmeno iniziato". Nel suo intervento su FB, Bussolati cita il consigliere comunale Alessandro Giungi (PD) sostenendo che "ci richiama ad un garantismo doveroso verso Tatarella e gli altri carcerati meno noti nelle stesse condizioni e ha molto ragione". Giungi aveva infatti scritto a sua volta, sempre su FB: "3 mesi senza che vi sia stato neppure l'inizio del processo. 3 mesi di cui uno in completo isolamento. Dove siete garantisti a corrente alternata? Dove siete per le migliaia di persone detenute nelle stesse condizioni di Tatarella? Il carcere come strumento di pena "preventiva" a me fa orrore".

 

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