Milano
"Tra Milano e Roma competizione antica, ma è a questo governo che il Nord deve l'autonomia"
Lo storico e politologo Lorenzo Castellani commenta le esternazioni di Fontana e Sala sull'antipatia della politica romana nei confronti di Milano e Lombardia. L'intervista

"Tra Milano e Roma competizione antica, ma è a questo governo che il Nord deve l'autonomia"
"Roma da sempre vive con pregiudizio e fastidio la realtà lombarda, perché noi rappresentiamo ciò che dovrebbe accadere ovunque e che invece si realizza soltanto qui. E questa cosa evidentemente fa girare un po’ le scatole e noi siamo vissuti come antipatici”: il governatore lombardo Attilio Fontana ha fatto rumore riaprendo il dibattito sul rapporto non sempre idilliaco tra Roma e la Lombardia. Considerazioni giunte dopo una Prima della Scala che non ha visto sul palco reale nessuno dei big del governo, a parte il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
"La politica romana non ama Milano, ha ragione senz'altro Fontana, ma questo, sono certo, non con la mia e la sua gestione, ma da illo tempore", ha convenuto il sindaco di Milano Beppe Sala, che ha smarcato la questione dall'episodio della Scala. Ma quanto è radicato questo fastidio di Roma nei confronti di Milano e la Lombardia? O si tratta solo di una percezione non del tutto giustificata? Lo abbiamo chiesto allo storico e politologo Lorenzo Castellani. "Storicamente c'è sempre stata competizione tra Roma e Milano, ma non è del tutto corretto dire che c'è scarsa attenzione di questo governo verso il Nord: si pensi alla legge sull'autonomia". L'intervista.
Castellani, cosa c'è di vero nelle dichiarazioni di Attilio Fontana sul presunto fastidio di Roma verso Milano?
Storicamente c’è sempre stata una competizione tra Roma e Milano. Io penso però che la questione sia nata in modo un po' estemporanea. Come se Fontana e Sala si siano offesi del fatto che Meloni o altri ministri non abbiano presenziato alla Prima della Scala.
È vero che c’è scarsa attenzione di questo governo verso Milano e la Lombardia?
Secondo me no. Questo governo ha fatto una legge sull’Autonomia, che altri governi non hanno fatto. Chiaramente è una legge che ha dei difetti, ma darà la possibilità nel tempo a tutte le regioni – soprattutto a quelle del Nord - di avere una maggior autonomia. Io penso però che la questione del Nord non sia stata posta. La stessa Lega ha smesso di insistere su questo punto. E credo anche che la forbice tra Milano e Roma, soprattutto dopo il periodo del Covid, si sia accorciata.
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Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, pur con qualche distinguo, ha confermato l’analisi di Fontana. Un campanilismo istituzionale che supera le appartenenze politiche?
Sì. Questo campanilismo in Italia c’è sempre stato. Ma mi sembra una rivendicazione frutto degli umori del momento, che non ha radici in reali screzi istituzionali tra Roma e Milano.
Dal punto di vista della comunicazione politica, come valuta le esternazioni di Fontana?
C’è sicuramente un grande orgoglio civico che riguarda lombardi e milanesi, perché Milano è, da secoli, la città più avanzata dal punto di vista economico e culturale in Italia. Questo punto non è mai stato messo in discussione da nessuno. Penso che però sia Sala che Fontana verranno valutati più per la loro capacità di governo piuttosto che per una presunta competizione con Roma.
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