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Milano
Transpotec: sicurezza stradale, in 10 anni -47% morti in incidenti con camion

Fiera Milano-Transpotec: sicurezza stradale, in 10 anni -47% morti in incidenti con camion

Tecnologia evoluta e infrastrutture intelligenti, senza dimenticare il fattore umano: sono questi i tre pilastri della destinati a rendere sempre più affidabili e sicure le nostre strade. A Transpotec Logitec, manifestazione di riferimento per il mercato italiano dell’autotrasporto e della logistica organizzata da Fiera Milano da oggi al 24 febbraio a Verona, la sicurezza è infatti una delle sfide del settore, in prima linea per sensibilizzare opinione pubblica e tutti gli interlocutori sull’importanza di impegnarsi al massimo per raggiungere standard sempre più alti. 

Sulle strade italiane circolano 480.000 autocarri, 173.000 tir e oltre 99.000 bus e pullman (Dati: ACI) e l’autotrasporto è spesso guardato con preoccupazione rispetto alla sicurezza sulla strada. Ma i dati ad oggi disponibili relativi agli incidenti raccontano un’altra storia: negli stati membri dell’UE, infatti, il numero di morti in incidenti che coinvolgono veicoli commerciali di oltre 3,5 t è sceso da 7.233 nel 206 a 3.848 nel 2015, ossia del 47%. Nello stesso periodo in Italia il calo è stato del 78% (dati: DEKRA, Rapporto sulla Sicurezza Stradale 2018). 

Il settore dell’autotrasporto rappresenta un’avanguardia rispetto alla sicurezza sulla strada: i veicolicommerciali sono stati i primi ad adottare sistemi di assistenza alla guida, tecnologie cherappresentano un importante deterrente contro gli incidenti stradali. Rispetto ai mezzi che ne sono sprovvisti, infatti, i veicoli dotati di queste soluzioni di sicurezza sono coinvolti per il 34% in meno in incidenti. L’autotrasporto è continuamente in cerca di nuove soluzioni. Dal 2015 è obbligatorio che i nuovi veicoli pesanti siano dotati di sistema di frenata autonoma in caso di emergenza e di sistema di segnalazione di deviazione dalla carreggiata, ma soluzioni anticollisione si possono installare anche su mezzi prodotti prima del 2015. Cresce in particolare l’orientamento alla guida autonoma: si prevede che entro il 2025 un veicolo su 3 sarà dotato di questa potenzialità (fonte: McKingsey & Company, 2016).

Tra le formule già sperimentate con successo vi è il platooning, un sistema che vede una serie di veicoli pesanti che marciano in carovana collegati tra loro da sistemi di connettività avanzata. Il primo veicolo del convoglio è provvisto di un conducente che stabilisce il percorso. Gli altri tir, privi di conducente, mantengono la stessa andatura e distanza di sicurezza. Le principali case costruttrici europee hanno già sperimentato in varie occasioni questa soluzione. Ma i sistemi di assistenza e la guida autonoma richiamano l’altro pilastro per la sicurezza stradale: infrastrutture avanzate e intelligenti, in grado di dialogare con il mezzo, anche elettronicamente, fornendo informazioni e avvisi che consentono di modificare la guida ed evitare rischi.

Segnali stradali “parlanti” e tutor sempre più avanzati potranno essere gli alleati dei mezzi presenti sulla strada, in un circuito virtuoso che porterà le strade a dialogare con i veicoli ma anche con gliautisti, stimolando il loro intervento diretto. Nonostante l’obiettivo della guida autonoma, infatti, il fattore umano è ancora fondamentale: la distrazione, causa di oltre il 90% degli incidenti stradali, può essere evitata grazie al supporto dell’elettronica. Si calcola che la reazione a una situazione di rischio, in media di 3 secondi, può essere dimezzata da sistemi avanzati di sicurezza. Ma non basta, perché l’autista, formato all’uso corretto della tecnologia, può anche decidere interventi particolari che il mezzo automatizzato nonè ancora in grado di fare: può per esempio decidere di sterzare per evitare un ostacolo, piuttosto che frenare linearmente seguendo i sistemi automatici.

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