Tribunale Milano: i microfoni non vanno, processi rallentati. Il caso
Microfoni silenziati e processi rallentati nelle aule del tribunale di Milano dove si celebrano processi per reati di violenza sessuale e maltrattamenti
Tribunale Milano: i microfoni non vanno, processi rallentati. Il caso
Nelle aule 9, 9 bis e N del Tribunale di Milano, dove si celebrano processi per reati di violenza sessuale e maltrattamenti, i microfoni non amplificano e non registrano le voci delle parti in causa. Il risultato e' che i dibattimenti proseguono da diversi mesi con grandi difficolta' perche' chi parla e' costretto a dover ripetere molte volte le proprie dichiarazioni. Il presidente della nona sezione penale, Mariolina Panasiti, ha per due volte messo a verbale i problemi che derivano da questa situazione e, durante un'udienza che si e' svolta ieri, anche gli avvocati delle parti e il pm Rosaria Stagnaro si sono associati alla sua richiesta di adottare delle soluzioni.
Panasiti ha inviato entrambi i verbali al Presidente della Corte d'Appello, al Presidente del Tribunale e al Procuratore Generale, non ricevendo al momento nessuna risposta. Nei verbali il magistrato sostiene che "la carenza di microfoni e di impianti di amplificazione rallentano notevolmente l'attivita' giudiziaria" in contrasto con una recente direttiva del Csm finalizzata a incentivare una rapida soluzione per i processi in cui vengono contestati dall'accusa reati di genere durante i quali le vittime tendono gia' di per se' a non usare toni alti data la delicatezza della materia. Sempre nei verbali, il giudice fa anche presente che "parte civile, difensore e pm dispongono, in banchi diversi, di un unico microfono che per il suo funzionamento, ancorche' precario, ha necessita' di essere sostenuto da basi di appoggio tra i codici o supporti di plastica occasionalmente reperiti"
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