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Milano
Tute blu: oltre 2mila licenziati in Lombardia nel 2016

Ad aprile sono stati quasi 300 i lavoratori messi in mobilità tra le grandi e medie imprese metallurgiche della Lombardia. Sale a 2086 il numero dei licenziamenti dall'inizio del 2016: dato che risulta in diminuzione rispetto al primo quadrimestre del 2015 (2579 esuberi), ma che parla ancora di una crisi molto significativa e di un'emergenza del settore metallurgico, cui non si può rispondere con i sistemi convenzionali. Questo recita un comunicato di Fiom Lombardia relativo al mese di aprile. Tra i distretti più penalizzati: Milano (78 risorse lavorative messe in mobilità), Brescia (40), Como (31). “Se il Jobs act serviva per le assunzioni, noi continuiamo a contare i licenziamenti”, osserva il segretario generale della Fiom Cgil Lombardia Mirco Rota. “Ci sono ancora molti lavoratori in cassa integrazione, con poche possibilità di riprendere il lavoro e perdurano ancora diverse situazioni di crisi aziendali. In una situazione così delicata, ribadisce Rota, non si comprende come mai Regione Lombardia non abbia ancora provveduto e definire nuove norme sui contratti di solidarietà, lasciando nel l'incertezza migliaia di lavoratori e diverse aziende. Non si può temporeggiare quando molti rischiano il loro posto di lavoro”. Per quanto riguarda la cassa integrazione, sono state 3.308.687 le ore di ricorso a questo ammortizzatore: un dato in linea con le proiezioni statistiche dell'Istat del mese analogo del 2015.

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