Milano
Urbanistica, Catella all'udienza del Riesame. I pm: “Trattava Sala e Tancredi come suoi dipendenti”
La Procura di Milano insiste sulla linea dura: per i pm l’imprenditore di Coima avrebbe esercitato pressioni indebite sulla pubblica amministrazione per ottenere vantaggi urbanistici

Manfredi Catella, fondatore di Coima, è comparso davanti al Tribunale del Riesame di Milano per chiedere la revoca dei domiciliari. Secondo i pm avrebbe gestito i rapporti con il sindaco Sala e l’assessore Tancredi in maniera “padronale”, condizionando bandi e pareri urbanistici. La Procura chiede la conferma della misura cautelare, sottolineando la gravità degli indizi.
Urbanistica, Catella all'udienza del Riesame. I pm: “Trattava Sala e Tancredi come suoi dipendenti”
Manfredi Catella, patron di Coima e figura centrale dell’inchiesta urbanistica milanese, è arrivato in tribunale a bordo di un’auto a noleggio con conducente. Dopo un rapido saluto ai giornalisti, il suo avvocato Francesco Mucciarelli lo ha invitato a non rilasciare dichiarazioni. L’udienza, durata poco più di un’ora, è stata dedicata alla richiesta di annullamento della misura cautelare dei domiciliari, disposta il 31 luglio dal gip Mattia Fiorentini. La decisione dei giudici è attesa entro venerdì 22 agosto.
Le accuse dei pm: “Rapporto padronale con la politica”
Nella memoria depositata al Riesame, i magistrati parlano di un atteggiamento “al limite dell’inverosimile” da parte di Catella, che avrebbe trattato il sindaco Giuseppe Sala, l’assessore Giancarlo Tancredi e il direttore generale Malangone come “dipendenti maldestri e poco efficienti”.
Secondo l’accusa, l’imprenditore mirava a piegare la macchina amministrativa ai propri interessi, orientando i pareri della Commissione paesaggio e condizionando bandi pubblici, come quello relativo all’area di via Messina-De Benedetti-Cenisio.
Il nodo del Villaggio Olimpico
Particolare attenzione è rivolta al progetto del Villaggio Olimpico, dove – secondo la Procura – Catella avrebbe avuto un ruolo determinante nella definizione degli assetti economico-finanziari, nonostante l’impiego di risorse e immobili pubblici. I pm evidenziano come l’imprenditore sia arrivato a scandire i tempi delle decisioni della Giunta comunale e degli organi tecnici preposti.
Il caso Scandurra e le fatture contestate
Un altro capitolo dell’indagine riguarda i rapporti con l’architetto Alessandro Scandurra, ex membro della Commissione paesaggio. Secondo l’accusa, Coima avrebbe conferito incarichi “strumentali e corruttivi” al professionista, con parcelle utilizzate per giustificare un patto illecito. I difensori di Catella respingono le accuse e sostengono che le fatture contestate, come quella da 28.500 euro del luglio 2023, siano perfettamente regolari.
Una posizione ancora delicata
Mentre altri indagati hanno già ottenuto misure meno restrittive o la revoca degli arresti, Catella resta ai domiciliari in attesa della decisione del Riesame. Per i pm, però, “permangono esigenze cautelari” e le chat sequestrate dimostrerebbero uno stretto legame costante con i vertici politici e amministrativi milanesi.