Urbanistica Milano, il caso Park Towers in aula: "Violazioni macroscopiche su abuso edilizio e lottizzazione" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 19:10

Urbanistica Milano, il caso Park Towers in aula: "Violazioni macroscopiche su abuso edilizio e lottizzazione"

La pm Petruzzella: "Il Comune aveva bloccato una serie di interventi dopo le motivazioni del gip Cardamone". Tra gli imputati l’immobiliarista Andrea Bezziccheri e tre ex dirigenti comunali. Prima udienza il 22 gennaio

Di Giorgio d'Enrico

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Urbanistica Milano, il caso Park Towers  in aula: "Violazioni macroscopiche su abuso edilizio e lottizzazione"

Si è aperto a Milano il processo sul caso Park Towers di via Crescenzago, legato alla costruzione di tre edifici per un totale di 113 appartamenti nella zona del Parco Lambro. Al centro dell’inchiesta, presunti abusi edilizi e lottizzazione abusiva. 

“Già la gip Daniela Cardamone nel 2024 ci aveva dato perfettamente ragione, riconoscendo tutte le violazioni macroscopiche su abuso edilizio e lottizzazione abusiva, pur non concedendo il sequestro da noi richiesto solo per la tutela degli acquirenti”, ha ricordato in aula la pm Marina Petruzzella, affiancata dal collega Mauro Clerici, nella fase di ammissione delle prove.

La magistrata ha aggiunto che il Comune di Milano “si era preoccupato di questa motivazione pregnante del gip che riconosceva le accuse, tanto che il direttore generale decise di affrontare la situazione e deliberò che gli uffici tecnici comunali dovevano costruire gruppi di lavoro per rivedere tutte le linee guida, proprio in conformità alle indicazioni del giudice, e aveva così bloccato una serie di interventi”.

Tre torri, 113 appartamenti e le accuse di falso

Il processo riguarda la costruzione delle Park Towers di via Crescenzago, tre edifici alti rispettivamente 81, 59 e 10 metri, per un totale di 113 appartamenti nella zona del Parco Lambro. Sono imputati l’immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone, il progettista Sergio Francesco Maria Asti, i tre ex dirigenti e funzionari comunali Carla Barone, Francesco Rosata e Maurizio De Luca, e Roberto Vederio, rappresentante legale della Devero Costruzioni.

Secondo la Procura, l’operazione immobiliare sarebbe stata realizzata, come altre, attraverso un’autocertificazione (Scia) per una presunta ristrutturazione, e non mediante un piano attuativo per nuova costruzione, come richiesto dalla normativa urbanistica. Tra le accuse contestate figura anche il reato di falso.

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Le prossime udienze a partire dal 22 gennaio

La giudice della decima sezione penale, Cristina Dani, ha ammesso tutti i testimoni richiesti dalle parti e ha fissato le prossime udienze del dibattimento dal 22 gennaio al 27 maggio. Il caso Park Towers è uno dei fascicoli più rilevanti tra quelli aperti negli ultimi anni sulla gestione urbanistica a Milano, un fronte d’indagine che coinvolge costruttori, tecnici e funzionari comunali in relazione a procedure edilizie semplificate e presunti favoritismi nella trasformazione del territorio.

 

Urbanistica a Milano, attesa la decisione della Cassazione sulle impugnazioni

Nel frattempo è  attesa a breve la decisione della Corte di Cassazione sui sei ricorsi — tre presentati dalla Procura e tre dalle difese — contro le ordinanze del Tribunale del Riesame di Milano. Il sostituto procuratore generale Cristina Marzagalli ha chiesto di dichiarare infondati i ricorsi dei pm milanesi relativi ai provvedimenti con cui, lo scorso agosto, erano stati revocati gli arresti per Andrea Bezziccheri, patron di Bluestone e unico finito in carcere, e per Alessandro Scandurra, componente della Commissione Paesaggio, inizialmente posto ai domiciliari.

Già nei giorni scorsi la procura generale aveva espresso, con un intervento scritto, parere negativo anche sull’impugnazione relativa a Manfredi Catella, Ceo di Coima, per il quale il Riesame aveva annullato le misure cautelari. In udienza, l’avvocato Giacomo Lunghini, difensore di Scandurra, ha chiesto alla Cassazione di dichiarare “inammissibile” il ricorso dei pubblici ministeri.

Sempre oggi, riferisce LaPresse, sono state discusse anche le posizioni dell’ex assessore comunale Giancarlo Tancredi, dell’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni e del manager Federico Pella. I tre hanno presentato ricorso contro la decisione del Riesame che, pur riqualificando l’ipotesi di corruzione da “contraria ai doveri d’ufficio” a “impropria” e “con vendita della funzione pubblica”, ha sostituito i domiciliari con una misura interdittiva.

 

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