Milano
Urbanistica Milano, così il Riesame smonta l'indagine: "Dal gip semplificazioni svilenti"
Le motivazioni dell'annullamento delle misure cautelari nei confronti di Scandurra: "Il gip ripropone acriticamente le risultanze probatorie con argomentazioni poco esaustive e un quadro fattuale confuso"

Urbanistica Milano, così il Riesame smonta l'indagine: "Dal gip semplificazioni svilenti"
Per il Riesame di Milano sono "congetture" quelle del gip che ha accolto le richieste di misure cautelari per gli indagati nell'inchiesta sull'urbanistica. Nelle motivazioni all'annullamento della misura per l'architetto Scandurra, i magistrati del Riesame appuntano che "il gip, nelle sue valutazioni, rimandando alla richiesta cautelare del pm, omette di considerare le risultanze probatorie nella loro dimensione dinamica riproponendole acriticamente e connotandole di autoevidenza come dimostrano le chiose finali, comuni a tutti gli indagati e ai rispettivi capi di incolpazione, 'non sussistono dubbi alla luce dei fatti [quali?], delle tempistiche [quali?] e del decorso delle varie pratiche [quali?] oppure, avuto riguardo al profilo psicologico 'stante l'inequivoco tenore delle parole profferite [quali?] e dei comportamenti tenuti [quali?!]".
Il Riesame: "Dal gip semplificazione argomentativa svilente"
E ancora: "Risultano, allo stesso modo, poco esaustive le argomentazioni spese dal giudice con riferimento alle remunerazioni ricevute da Scandurra che si assume essere indebite senza, tuttavia, chiarirne le ragioni se non attraverso il ricorso a congetture:sarebbe sufficiente, per il gip, l'esistenza di un pagamento e lo svolgimento della funzione pubblica in presunto conflitto di interessi per poter ritenere sussistente un accordo corruttivo".
Per il Riesame, "la semplificazione argomentativa è svilente. Il gip omette di considerare che Scandurra e' un professionista di alto livello, destinatario di riconoscimenti internazionali. Ha svolto i suoi incarichi per i quali ha ricevuto il giusto compenso. Non vi e' traccia di sovrafatturazioni o di fatture false. Trattandosi di progetti di alto profilo - realizzazione di edifici -, i compensi, peraltro, in linea o addirittura inferiori alle tariffe professionali dell'Ordine degli Architetti, non possono di certo definirsi 'lucrosi' o 'assai remunerativi' nell'accezione negativa attribuita dal gip".
Il Riesame: "Quadro fattuale confuso"
Ed ancora: "Non si comprende sulla scorta di quali evidenze il gip abbia ritenuto che gli incarichi di progettazione siano stati affidati a Scandurra in ragione della sua funzione pubblica, non dell'attivita' di libero professionista. A diverse conclusioni potrebbe giungersi laddove fosse stato dimostrato il patto corruttivo, ma come detto, cio' non e' avvenuto". Il contesto delle indagini viene 'fatto a pezzi' dal Riesame. "Ne emerge, in definitiva, un quadro fattuale confuso che non permette di apprezzare se Scandurra avesse concretamente polarizzato attorno a se' una cerchia di imprenditori risoluti a pagarlo per ottenere l'aggiudicazione di pareri favorevoli dalla Commissione per il Paesaggio".
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