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Milano
Via Sile, gli uffici comunali saranno all'avanguardia e a misura d'uomo

Via Sile, gli uffici comunali saranno all'avanguardia e a misura d'uomo

È di inizio anno la notizia che il Comune di Milano investirà circa 100 milioni di euro per tre stabili destinati a essere utilizzati per la riorganizzazione degli uffici. Molteplici gli obiettivi, tra cui fornire servizi più vicini ai cittadini e luoghi di lavoro migliori per i dipendenti. Ma si tratta anche di dare il “buon esempio”. Gli immobili del Comune dove oggi si trova la maggior parte degli uffici amministrativi sono obsoleti ed energeticamente dispendiosi, puntare su strutture realizzate seguendo i più elevati standard di sostenibilità vuole dire mandare un messaggio importante alla cittadinanza. Non solo, trasferirsi in zone periferiche contribuisce al rilancio e alla riqualificazione di aree decisamente meno privilegiate rispetto al centro. Poi, certo, c’è anche un motivo più veniale: liberando gli uffici in centro, quegli spazi potranno essere affittati e messi a reddito.

Circa 2550 dipendenti comunali verranno decentrati in tre diversi quartieri. Il primo edificio si trova in via Sile 8, quartiere Corvetto, il secondo in via Durando 38, in Bovisa, e il terzo in via Principe Eugenio 33, in zona Cenisio. L’immobile di via Sile è l’investimento più cospicuo. Selezionato tramite una duplice procedura ad evidenza pubblica, l’immobile consta di 34mila mq per sette piani ed è stato acquistato per una somma di 65 milioni di euro.

Affaritaliani.it Milano ha incontrato l’architetto Renato Ferrari dello STUDIO FZ MILANO che si è occupato della progettazione dell'immobile e che ci ha raccontato in anteprima la genesi e il futuro di un palazzo destinato a far parlare di sè: “Quello di via Sile è un edificio progettato già nel 2008 che ha poi visto fermarsi i lavori nel 2012. Lo stabile, destinato a terziario, ha una pianta basata sulla tipica corte milanese.” La struttura vanta un elevato standing qualitativo anche dal punto di vista della sostenibilità, ma a renderla così particolare sarà il fatto di avere molte superfici aperte e comunicanti. “Su tutti i piani – spiega l’arch. Ferrari - ci saranno dei grandi terrazzi e delle logge, spazi dove potersi rigenerare e fare un break dal lavoro. Alcune aree saranno dedicate ai fumatori, altre ancora pensate per gli amici a quattro zampe, visto che esperienze in cui ai dipendenti è stata data l’opportunità di portare in ufficio il proprio animale domestico ci sono già state. La copertura sarà un tetto completamente verde, dove ci sarà una pista per fare running e la possibilità di prendere il sole. Il palazzo sarà dotato di pannelli solari per la produzione dell’energia elettrica e di pompe di calore.”

Una struttura green dunque che si inserisce in una visione di più ampio respiro. Il fatto di essere a poche centinaia di metri dalle fermate della metropolitana gialla Brenta e Corvetto dovrebbe incentivare l’uso dei mezzi pubblici a discapito di quello delle auto. Il tragitto dall’uscita della metropolitana fino all’ingresso del complesso è oggetto di un’ulteriore analisi. L’idea, racconta l’arch. Ferrari, è quella di riqualificare l’area attraverso alberi, fiori, panchine, un’adeguata illuminazione e telecamere di controllo. Verranno realizzati anche parcheggi, depositi, aree per biciclette e veicoli elettrici. Il tutto contribuirà ad aumentare la sicurezza e la vivibilità della zona. Un’area misura d’uomo, quindi, dove sono previsti interventi per mitigare il caldo dell’asfalto estivo. Un posto, insomma, dove è piacevole trascorrere del tempo. Non a caso il progetto permette di avere degli spazi anche per attività culturali, espositive o ricreative. Zone “permeabili” che agevoleranno l’incontro, la condivisione, la socialità tra persone.

Grande attenzione è stata data all’accessibilità e all’inclusività, si tratta di un progetto pensato per tutti, che vuole tenere in considerazione le esigenze di ciascuno. Sono previsti percorsi segnalati per ipovedenti e per daltonici, ma la cura dei dettagli permetterà anche di avere parapetti di altezza tale da mettere in sicurezza anche chi è molto alto o ha problemi con il vuoto o ancora chi soffre di claustrofobia.

“Abbiamo progettato – conclude l’arch. Ferrari - un edificio innovativo dal punto di vista dello spazio lavorativo e di altissima qualità. Questa è una struttura che si inserisce in un contesto straordinario, attorno ha un’umanità fantastica e attiva.”

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