Milano
West Nile, primo caso a Milano: donna contagiata da zanzara autoctona
Una 38enne colpita nel capoluogo lombardo, mentre a Pavia una 66enne è ricoverata. Allerta in tutta la regione: quattro casi autoctoni a luglio tra zanzare e animali. Due vittime in Lazio e Campania

Allarme West Nile anche in Lombardia: primo caso confermato a Milano, dove una donna di 38 anni è stata punta da una zanzara autoctona. A Pavia una 66enne è ricoverata, ma non in condizioni gravi. La Regione monitora la diffusione del virus con controlli su zanzare e animali. Nelle scorse settimane registrati quattro contagi autoctoni tra Pavia, Lodi, Cremona e Mantova. Intanto i decessi a livello nazionale salgono a sette, con nuovi casi gravi nel Lazio, in Campania e in Sardegna.
West Nile, primo caso a Milano: contagiata una 38enne
Il virus West Nile ha colpito per la prima volta anche Milano. La paziente, una donna di 38 anni, è risultata positiva dopo essere stata punta da una zanzara autoctona. Secondo quanto riferisce la Repubblica, la donna non è in gravi condizioni ma è la prima ad aver contratto il virus nella metropoli lombarda.
Sempre in Lombardia, a Pavia, una donna di 66 anni è stata ricoverata in seguito al contagio. Anche in questo caso, il vettore è una zanzara del tipo Culex pipiens, la specie comune in Europa. Le condizioni della paziente non sono preoccupanti, ma la presenza di due casi ravvicinati accende i riflettori sulla diffusione del virus nella regione.
Melazzini (Regione Lombardia): "Situazione sotto controllo"
"La situazione è assolutamente sotto controllo - ha dichiarato il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Mario Melazzini - e i cittadini possono stare tranquilli. Si tratta di una malattia praticamente endemica che, ormai dal decennio scorso, si manifesta anche in Regione Lombardia. Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli. Regione Lombardia ha attivato, come di consueto accade ogni anno, tutti i protocolli previsti per il monitoraggio e la sorveglianza non solo dei casi che si sviluppano nell’uomo ma anche della diffusione del virus tramite le zanzare e negli animali. Al momento non esiste alcuna criticità".
Monitoraggio in Lombardia: il piano di sorveglianza e disinfestazione
Tra il 9 e l’11 luglio, le autorità sanitarie effettuando rilevazioni tra zanzare e animali avevano già individuato quattro infezioni autoctone nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova. Di fronte a questo scenario, le strutture sanitarie lombarde hanno intensificato il monitoraggio.
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La Regione Lombardia ha attivato una rete di controllo entomologico che prevede campionamenti di zanzare e analisi su animali sentinella, soprattutto uccelli e cavalli. L’obiettivo è identificare precocemente le aree a rischio e intervenire con disinfestazioni mirate per contenere la proliferazione degli insetti infetti.
West Nile, due nuove vittime nel Lazio e in Campania
Nel frattempo, il bilancio nazionale dei decessi è salito a sette. Un uomo di 86 anni con patologie pregresse è morto a Latina, mentre un paziente di 69 anni è deceduto nel Casertano. I focolai più gravi restano concentrati in Lazio e Campania, con tre decessi per ciascuna regione. Un altro paziente, ricoverato a Oristano, in Sardegna, versa in condizioni molto gravi.
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Per evitare il rischio di contagio attraverso le trasfusioni, il ministero della Salute ha disposto limitazioni alla donazione del sangue in 31 province, tra cui Milano, Pavia, Lodi, Mantova, Cremona, ma anche Napoli, Latina, Roma e Torino. Le misure prevedono test specifici (NAT) o la sospensione temporanea di 28 giorni per chi ha soggiornato anche una sola notte nelle aree a rischio.
Il ministero attiva il numero verde e una piattaforma dati
A livello nazionale, è stato attivato il numero verde 1500 per le informazioni ai cittadini. È inoltre in arrivo una piattaforma digitale per raccogliere e condividere in tempo reale i dati sulla diffusione del virus da tutte le regioni. Il virus West Nile non si trasmette da persona a persona, ma casi isolati sono stati documentati tramite trapianti, trasfusioni e, più raramente, da madre a feto. Il principale veicolo resta la zanzara comune, il cui habitat è favorito dal caldo e dalla presenza di acque stagnanti.