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Crollo della produzione automotive Italiana a giugno: -25%

Redazione Motori

A giugno 2024, la produzione dell'industria automotive italiana registra un calo del 25% rispetto all'anno precedente, con flessioni significative nei settori degli autoveicoli e dei componenti.

Secondo i dati ISTAT, a giugno 2024, la produzione dell’industria automotive italiana ha subito un crollo del 25% rispetto a giugno 2023,

accentuando una tendenza negativa che si era già manifestata nei mesi precedenti. Nei primi sei mesi del 2024, il calo complessivo è del 16,3%. Questo dato allarmante evidenzia le difficoltà che il settore sta affrontando, in un contesto di contrazione generale della produzione industriale italiana.

Analizzando i singoli comparti produttivi, l’indice della fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1) ha registrato una variazione negativa del 36% a giugno 2024, peggiorando ulteriormente la flessione del mese precedente. Nei primi sei mesi del 2024, la diminuzione è stata del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questa continua caduta nella produzione di autoveicoli è indicativa di una crisi strutturale che colpisce uno dei settori chiave dell'economia italiana.

Anche l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (codice Ateco 29.3) ha segnato un calo significativo del 15,6% a giugno e del 18% nel primo semestre del 2024. Questo comparto è particolarmente vulnerabile alle fluttuazioni della produzione di autoveicoli, poiché la domanda di componenti è direttamente legata alla produzione di veicoli.

In controtendenza rispetto agli altri segmenti, l’indice della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) ha registrato una leggera crescita dello 0,2% a giugno 2024 e un aumento più significativo del 13,9% nel cumulato dei primi sei mesi dell'anno. Questa crescita potrebbe essere attribuita a una maggiore domanda di veicoli commerciali e speciali, settori che sembrano resistere meglio alla crisi.

Il contesto generale della produzione industriale italiana mostra una situazione complessivamente negativa. L'indice della produzione industriale nel suo complesso è sceso del 2,6% a giugno 2024 rispetto a giugno 2023 e del 3,2% nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo dato evidenzia come la crisi non sia limitata al settore automotive, ma coinvolga l'intera economia manifatturiera italiana.

Il fatturato dell’industria, escluso il comparto delle costruzioni, ha registrato una variazione negativa del 4,7% a maggio 2024, ultimo dato disponibile, con un calo del 4,4% sul mercato interno e del 5,5% sui mercati esteri. Nei primi cinque mesi dell'anno, il fatturato complessivo è sceso del 2,6%, con una contrazione del 3% sul mercato interno e dell'1,8% sui mercati esteri. Questi dati evidenziano una debolezza della domanda sia interna che internazionale, che sta penalizzando le imprese manifatturiere italiane.

Le cause di questo calo possono essere ricondotte a diversi fattori. La crisi economica globale, le tensioni geopolitiche e le incertezze legate alla transizione ecologica stanno influenzando negativamente la domanda di beni industriali. Inoltre, le difficoltà nella catena di approvvigionamento e l’aumento dei costi delle materie prime stanno mettendo sotto pressione i margini delle aziende del settore.

Le prospettive per i prossimi mesi rimangono incerte. La speranza è che le politiche economiche nazionali ed europee possano fornire un supporto adeguato per stimolare la domanda e sostenere la ripresa del settore. Tuttavia, la situazione richiede interventi mirati per affrontare le sfide strutturali e favorire l'innovazione e la competitività delle imprese italiane.

In conclusione, il crollo della produzione dell'industria automotive italiana a giugno 2024 è un segnale preoccupante che richiede attenzione e interventi tempestivi. È essenziale adottare misure efficaci per sostenere il settore e rilanciare la produzione industriale complessiva, al fine di garantire una ripresa sostenibile e duratura dell'economia italiana.