I Protagonisti
Luca de Meo sarà il nuovo CEO del gruppo Kering
Luca de Meo guiderà Kering dal 15 settembre: per il colosso del lusso inizia una nuova fase con una governance ispirata alle best practice internazionali.

Certe nomine non passano mai inosservate, soprattutto quando coinvolgono figure chiave del panorama industriale europeo e aziende che rappresentano simboli di eleganza e potere economico globale.
È il caso della recente decisione del Consiglio di Amministrazione di Kering, che ha scelto Luca de Meo come nuovo Amministratore Delegato del Gruppo. Il suo insediamento ufficiale è previsto per il 15 settembre 2025, a seguito dell’approvazione da parte dell’Assemblea Generale, convocata per il 9 dello stesso mese.
Il volto della trasformazione del Gruppo Renault, oggi de Meo si prepara a un cambio radicale di settore, ma non di visione. La sua nomina, fortemente voluta da François-Henri Pinault, segna l’inizio di un nuovo ciclo per il gruppo che controlla brand iconici come Gucci, Balenciaga, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent e Alexander McQueen. Un mondo – quello del lusso – che ha bisogno di leadership solide, ma anche della capacità di leggere il cambiamento, anticipare i trend e agire in modo coerente. Caratteristiche che, secondo il presidente Pinault, de Meo incarna appieno.
La fine di un ciclo, l’inizio di un altro
Con la nomina di de Meo, Kering adotta un nuovo modello di governance, basato sulla separazione tra la presidenza del Consiglio di Amministrazione – che rimarrà a Pinault – e la funzione di CEO. Una scelta che si ispira alle best practice delle società quotate e che mira a rendere più snella, trasparente e strategicamente efficace la gestione del gruppo. Dopo vent’anni di guida ininterrotta, lo stesso Pinault ha riconosciuto l’esigenza di aprire una nuova fase, capace di affrontare i cambiamenti epocali che stanno ridisegnando le logiche del lusso.
Non solo mutamenti di mercato, ma anche nuovi equilibri geopolitici, trasformazioni nei gusti dei consumatori, sfide ambientali e culturali. In uno scenario in cui il digitale ridisegna le esperienze d’acquisto e la sostenibilità è ormai un requisito imprescindibile, serviva una figura che conoscesse la complessità dei mercati globali e, al tempo stesso, avesse dimostrato la capacità di reinventare la cultura d’impresa. Per Pinault, de Meo rappresenta esattamente questo: un leader abituato a navigare tra industria, innovazione, brand identity e responsabilità sociale.
Chi è Luca de Meo: dal mondo automotive al lusso
Classe 1967, milanese, Luca de Meo è tra i manager italiani più stimati a livello internazionale. Dopo una lunga carriera in Fiat, Audi, Volkswagen, SEAT e Renault, dove ha portato avanti un'importante operazione di rilancio industriale e identitario, ha dimostrato di saper coniugare competenze strategiche, sensibilità di brand e visione globale.
Non è un caso che il suo nome circolasse da tempo nei radar delle grandi multinazionali non solo legate al mondo dell’auto. Il passaggio a Kering può sembrare, a prima vista, un salto di settore. Ma a ben vedere, il suo è un approdo naturale: moda e auto condividono la necessità di raccontare storie, trasmettere emozioni e costruire identità, pur muovendosi in mercati diversi.
De Meo ha accolto la sfida con lo spirito che lo ha sempre contraddistinto: determinato ma aperto, curioso e con il giusto grado di audacia. Le sue prime parole da CEO designato lo confermano: “Affronto questa nuova sfida professionale con entusiasmo, curiosità e fiducia”, ha detto. “Sono convinto che insieme potremo continuare a rendere Kering un attore imprescindibile nel settore del lusso”.
Il futuro di Kering tra visione strategica e riorganizzazione
Per il colosso francese è il momento di una riflessione profonda sulla propria identità e sul proprio modello operativo. Gli ultimi anni non sono stati semplici. Le performance di alcuni marchi – in primis Gucci – hanno fatto registrare rallentamenti, complice anche un panorama globale meno favorevole. Il cambio di governance va letto anche come una risposta pragmatica alla necessità di rilanciare, portando un nuovo impulso all’intera organizzazione.
Con de Meo alla guida, Kering potrebbe avviare una nuova fase di valorizzazione dei marchi, puntando su heritage e innovazione, artigianalità e tecnologia, esclusività e accessibilità selettiva. Una sfida che richiede una sensibilità manageriale capace di adattarsi a pubblici sempre più frammentati e di operare in un contesto competitivo dove ogni dettaglio conta.
In questo senso, l’esperienza maturata da de Meo nel costruire ecosistemi complessi, nel favorire l’adozione di modelli sostenibili e nel coniugare storytelling e prodotto potrebbe diventare un fattore abilitante per Kering, che ha bisogno di tornare ad essere il gruppo di riferimento nel lusso moderno, in competizione non solo con LVMH, ma anche con player emergenti e innovativi.
Un passaggio di testimone dal valore simbolico
La nomina di Luca de Meo a CEO di Kering rappresenta qualcosa di più di un cambio di leadership. È il segnale di una trasformazione profonda, che coinvolge la cultura interna di uno dei più importanti gruppi del lusso mondiale. In un tempo in cui il valore dei brand si misura anche sulla loro capacità di evolversi, di parlare nuove lingue e di interpretare le transizioni in atto – ambientali, sociali, digitali – Kering ha deciso di affidarsi a un manager atipico per il settore ma perfettamente in linea con la direzione strategica necessaria.
Il fatto che François-Henri Pinault rimanga presidente del Consiglio assicura continuità, visione e presidio strategico, mentre de Meo potrà concentrarsi sull’esecuzione operativa e sull’evoluzione industriale del gruppo. Una combinazione che può rivelarsi vincente, soprattutto in un momento in cui i grandi gruppi devono dimostrare di saper cambiare pelle senza perdere anima.
La sfida è lanciata. E l’appuntamento del 15 settembre 2025, quando la nomina sarà operativa, si preannuncia come una data chiave per osservare da vicino cosa succede quando la cultura del lusso e quella dell’industria si incontrano per scrivere un nuovo futuro.