Auto e Motori
Stellantis Shares to Win 2025: 22 milioni di azioni ai lavoratori in 3 anni
Si chiude con successo la terza edizione di Shares to Win: 235mila dipendenti coinvolti e un investimento globale di 209 milioni di euro. Ecco i dettagli.

C’è un segnale preciso che arriva quando la forza lavoro decide di scommettere sul proprio datore di lavoro, ed è un segnale che va ben oltre i semplici grafici di borsa.
Il 25 novembre si è conclusa l’edizione 2025 di Shares to Win, il piano di azionariato diffuso promosso da Stellantis, e i risultati raccontano una storia di partecipazione massiccia. Non si tratta solo di finanza, ma di un vero e proprio patto sociale interno: dal lancio del programma nel 2023, sono state sottoscritte ben 22 milioni di azioni.
Questa terza edizione consecutiva non è stata un semplice esercizio di routine, ma ha segnato un’espansione geografica significativa. Il perimetro si è allargato fino a toccare 20 Paesi, due in più rispetto all'anno precedente, arrivando a coinvolgere una platea potenziale di oltre 235.000 dipendenti. È la fotografia di un gruppo che cerca di armonizzare le sue diverse anime globali sotto un unico tetto finanziario, rendendo i propri collaboratori non solo esecutori, ma comproprietari del destino aziendale.
La filosofia dietro i numeri: costruire valore condiviso
Al centro di questa iniziativa c'è una visione che Xavier Chéreau, Chief Human Resources & Sustainability Officer del Gruppo, ha voluto ribadire con forza. Per il manager, la mentalità orientata alle persone è la vera chiave di volta. Shares to Win è motivo di orgoglio proprio perché, per il terzo anno di fila, ha dimostrato come l’azionariato aziendale possa cementare il legame di fiducia reciproca. L'obiettivo dichiarato non è solo economico, ma culturale: costruire il futuro insieme, condividere la creazione di valore e promuovere quella coesione necessaria per affrontare le sfide del mercato automotive.
L'idea di fondo è trasformare il senso di appartenenza in qualcosa di tangibile. Quando un dipendente acquista un'azione, smette di essere solo un ingranaggio e diventa parte del motore decisionale, seppur in quota parte. È una strategia che mira a trattenere i talenti e a motivare la forza lavoro, facendola sentire protagonista dei successi – e delle sfide – che Stellantis dovrà affrontare nei prossimi anni.
Un meccanismo inclusivo: sconti e contributi per tutti
Ma come funziona nel dettaglio questo meccanismo che ha convinto così tante persone? La barriera all'ingresso è stata deliberatamente abbattuta per rendere il piano accessibile a chiunque, non solo ai quadri o ai dirigenti. Non esiste una soglia minima di sottoscrizione, un dettaglio che democratizza l'investimento finanziario. Il pacchetto di incentivi messo sul piatto per il 2025 è stato particolarmente aggressivo e vantaggioso.
I dipendenti hanno potuto acquistare le azioni con uno sconto del 20% sul prezzo di mercato, fissando il prezzo di sottoscrizione a 6,52 euro. Ma il vero volano è stato il contributo integrativo offerto dall'azienda. Stellantis ha deciso di premiare chi investe: per i primi 200 euro versati dal dipendente, l'azienda ha risposto con un incremento del 200%. In termini pratici, chi ha investito 200 euro si è visto regalare altri 400 euro in azioni. Questo sistema a scaglioni prosegue fino a un contributo massimo aziendale di 1.000 euro, rendendo l'offerta estremamente competitiva rispetto a qualsiasi altro prodotto finanziario sul mercato.
L’impatto economico e il peso dell’Italia
Guardando ai risultati finanziari, le cifre sono imponenti. L’investimento complessivo generato dal programma finora ammonta a 209 milioni di euro. Di questi, 141 milioni provengono direttamente dalle tasche dei lavoratori, mentre 68 milioni sono il frutto del contributo integrativo erogato da Stellantis. Questo flusso di capitale ha portato i dipendenti a detenere oggi il 2,8% del capitale sociale dell'azienda, segnando un incremento notevole di 1,1 punti percentuali rispetto all'ottobre del 2023, data precedente al lancio del primo piano.
Analizzando la geografia delle adesioni, emerge chiaramente il ruolo dei mercati storici del Gruppo. Francia, Italia e Stati Uniti hanno fatto la parte del leone, coprendo da soli circa i due terzi delle sottoscrizioni totali del 2025. La risposta è stata vivace, con un tasso di adesione globale dell'11% e un investimento medio per dipendente che ha superato i 1.150 euro. È la dimostrazione che, nonostante le incertezze globali, la base lavorativa crede nella solidità del progetto industriale e vuole esserne parte attiva, con il portafoglio e con l'impegno quotidiano.
