Toyota, utili record: l'ibrido è la risposta alla crisi dell'auto - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 08:01

Toyota, utili record: l'ibrido è la risposta alla crisi dell'auto

Mentre i competitor frenano sull'elettrico, Toyota segna nuovi record storici. La strategia ibrida si conferma vincente: ecco i numeri del dominio globale.

Di Giovanni Alessi

Se si guarda agli ultimi ventiquattro mesi, l'industria delle quattro ruote sembra aver vissuto sulle montagne russe.

Prima l'incubo della carenza di semiconduttori, poi l'euforia collettiva per le auto elettriche, seguita bruscamente da un risveglio amaro fatto di domanda in calo, incentivi cancellati in mezza Europa e margini di guadagno che si assottigliano pericolosamente. È uno scenario che molti analisti non hanno esitato a definire schizofrenico. Eppure, in questo mare in tempesta, c'è una nave che non solo tiene la rotta, ma accelera: è Toyota. Il colosso giapponese sembra impermeabile alle incertezze che stanno costringendo molti concorrenti a rivedere i propri piani industriali.

Nel 2024, il gruppo ha messo a segno un risultato che conferma la solidità della sua visione a lungo termine: con 10,8 milioni di veicoli consegnati in tutto il mondo, Toyota si è confermata per il quinto anno consecutivo il primo costruttore globale. Un primato mantenuto nonostante una leggera flessione dei volumi totali, un calo fisiologico del 3,7% che però nasconde una verità ben più importante: la redditività e la tenuta strategica del marchio sono ai massimi livelli. Mentre il mercato auto globale mostra segni di nervosismo e le immatricolazioni di veicoli puramente elettrici (BEV) arretrano dell'1,2%, i giapponesi hanno trovato la loro ancora di salvezza – e di profitto – nella tecnologia che padroneggiano meglio di chiunque altro: le ibride.

La rivincita del buon senso: l'ibrido traina i profitti

I dati relativi al primo semestre del 2025 non lasciano spazio a interpretazioni ambigue: la fotografia industriale è nitida e racconta di una crescita robusta. La produzione globale di Toyota è salita del 5,8%, toccando la cifra monstre di 4,9 milioni di veicoli tra gennaio e giugno. Si tratta di un nuovo massimo storico per questo periodo dell'anno, un segnale di forza industriale impressionante. Ma non è un fuoco di paglia: a ottobre 2025, il gruppo ha festeggiato il quinto mese consecutivo di crescita produttiva e, dato ancora più rilevante, il decimo mese di fila di aumento delle vendite globali.

Analizzando i primi dieci mesi del 2025, dove le vendite hanno raggiunto 8,7 milioni di unità, emerge chiaramente il DNA della strategia vincente. Il mix di vendita racconta una storia molto diversa dalla narrazione prevalente degli ultimi anni, spesso ossessionata dall'elettrico puro. Ben il 42% delle vendite totali del gruppo è composto da auto ibride, mentre le elettriche a batteria rappresentano ancora una nicchia marginale, ferma intorno al 2%. Questa sproporzione non è un ritardo tecnologico, ma una scelta deliberata. Mentre una parte dell'industria si spingeva aggressivamente verso una transizione forzata all'elettrico, Toyota ha preferito scommettere sulla concretezza, spingendo forte sull'ibrido. Oggi, mentre i competitor correggono il tiro tra mille difficoltà, Toyota sta raccogliendo i dividendi di quella che il mercato ha decretato come la scelta più sensata per l'automobilista contemporaneo.

Europa, terra di conquista per la tecnologia Full Hybrid

Il dominio giapponese non è un fenomeno limitato all'Asia o al Nord America; è proprio nel Vecchio Continente che la strategia Toyota trova la sua consacrazione più evidente. L'Europa, spesso considerata il laboratorio più severo per le politiche ambientali, ha premiato in modo massiccio la tecnologia giapponese. Il quadro statistico è netto: quasi un'auto ibrida su due immatricolata nel 2024 portava sul cofano il logo Toyota o Lexus.

È un dato che fa riflettere sulla reale domanda dei consumatori. Circa il 75% delle immatricolazioni di vetture passeggeri del gruppo nella regione è costituito da modelli ibridi. In altre parole, se oggi il cliente europeo decide di acquistare un'auto ibrida, nella stragrande maggioranza dei casi sceglie l'affidabilità e l'efficienza del sistema giapponese. Questo successo è trainato da un vero e proprio boom dell’ibrido, con le vendite globali di questi modelli cresciute di oltre il 21% su base annua. Una domanda in forte accelerazione che premia la versatilità di un'auto capace di ridurre consumi ed emissioni senza costringere l'utente a cambiare le proprie abitudini di guida o a dipendere da infrastrutture di ricarica ancora non capillari.

Controcorrente rispetto alla frenesia dell'elettrico puro

La lezione che arriva da Tokyo è semplice ma potente: la transizione ecologica non si fa solo con le imposizioni, ma offrendo prodotti che il mercato desidera acquistare. Già nel 2024, su base annua, le ibride Toyota avevano toccato un massimo storico, con oltre il 40% delle vendite totali elettrificate full-hybrid, contro un misero 1,4% di sole BEV. Questo divario numerico spiega perfettamente la salute finanziaria del gruppo rispetto ai competitor.

Il contesto generale gioca paradossalmente a favore del gruppo giapponese. In Europa, le auto elettriche pure hanno visto una crescita stagnante, con quote di mercato sostanzialmente ferme e, in alcuni casi, in regressione. In questo scenario di incertezza, il consumatore cerca rifugio in una tecnologia collaudata, che garantisce valore residuo nel tempo e costi di gestione certi. Toyota continua a crescere nelle aree chiave e a riempire l'ordine del giorno con record di produzione, vendite e soprattutto profitti, dimostrando che avere una visione industriale pragmatica paga molto di più che inseguire le mode del momento.