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Auto e Motori
Un prodotto del settore moto italiano su 4 in vendita online è fake

Un prodotto italiano su quattro, tra quelli del settore del ciclo, motociclo e accessori messi in vendita sui marketplace, è contraffatto e il 4,3% dei siti web che fanno e-commerce in questo settore sono illeciti.

È quanto emerge dal primo report sulla contraffazione nel settore delle due ruote, commissionata a Fub e Dcp da Confindustria Ancma e Indicam (associazione che dal 1987 combatte la contraffazione), presentata oggi in Eicma, il salone internazionale delle due ruote in corso di svolgimento nei padiglioni di Rho di FieraMilano.

  Analizzando le vendite sui siti web di 11 marchi del Made in Italy delle due ruote, è infatti emerso che il 4,3% delle pagine analizzate sono illecite, ovvero mettono in vendita prodotti contraffatti, rubati o nascondono delle vere e proprie truffe. Gran parte di questi siti sono registrati negli Stati Uniti, anche se vengono gestiti dal Far East. Ancora peggiore la situazione che emerge analizzando i marketplace (le piattaforme come Amazon e Ebay), dove su 113mila annunci legati a prodotti italiani del settore, l’indice di contraffazione è risultato essere del 25%, per un totale di 2,2 miliardi di euro di valore dei prodotti falsi messi in vendita. Gran parte dei prodotti contraffatti provengono dalla Cina, mentre a livello di vendite il Paese più attivo è l’Indonesia.

   “Si tratta di una tematica che investe tutte le aziende del nostro settore e provoca gravi danni materiali e di immagine - ha commentato il presidente di Confindustria Ancma, Paolo Magri -. L’Italia ha una tradizione molto antica e radicata sui territori in ambito ciclistico, motociclistico e dei caschi, i nostri marchi sono ricchi e riconosciuti a livello mondiale, ma una delle conseguenze di questa ricchezza è la contraffazione, che è ulteriormente aumentata negli ultimi anni con l’esplosione dell’e-commerce. Vogliamo fare un percorso con le istituzioni per rendere la vita difficile a quanti violano la serietà e il prestigio dei nostri marchi”.

   La proposta avanzata da Indicam e Ancma per “accendere un faro che renda forte il contrasto alla contraffazione”, come ha detto il presidente di Indicam, Mario Peserico, è quello di istituire un credito d’imposta o degli sgravi fiscali per le Pmi che utilizzeranno dei servizi dei protezione dei loro marchi online. “Speriamo che questa proposta trovi spazio nella prossima legge di bilancio” ha concluso Peserico.

Foto: EICMA

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