Angel Olsen, la regina dell'indie folk conquista Milano
Recensione del live del 1° giugno alla Salumeria della Musica
Talento. Grinta. Una band di livello. E un grande sorriso. Angel Olsen si conferma la regina dell'indie folk nel live del 1° giugno a Milano. Un'ora e 20 circa di esibizione in una Salumeria della Musica che ribolle. Un po' per l'entusiasmo e un po' per il caldo soffocante che oltre gli spettatori fa soffrire anche la band sul palco.
Una serata aperta da un'altra rivelazione: Alex Cameron che, accompagnato dal sax di Roy Molloy si rende protagonista di una grande apertura. Synthpop vecchia maniera, capelloni e movenze alla Nick Cave, testi farfalloni: l'intreccio funziona e diverte. Il suo album d'esordio da solista "Jumpin the Shark" merita più di un ascolto.
Poi è tempo di Angel Olsen. Tre chitarre, un basso, una batteria e una corista. Chi si ricordava il live del Biko del 2014 e chi è un consumatore seriale delle sessions acustiche di Angel su youTube non avrà creduto ai suoi occhi. E alle sue orecchie. L'approccio infatti è di quelli belli aggressivi. Suono tondo e grinta. Una svolta che già si era intuita nell'ultimo album, lo splendido "My Woman", e che qui prende concretezza "sul campo", rendendo Angel perfettamente in grado di conquistare anche festival da ampi spazi come il Primavera.
Ne guadagnano in potenza anche le canzoni degli album precedenti. La voce di Angel è impressionante, così come il suo talento ormai definitivamente sbocciato. E anche il rapporto con il pubblico è decisamente più complice. Sorrisi, occhiate di sbieco, battute, baci. Insomma, ora Angel ci sa decisamente fare e gioca a più riprese con un'audience entusiasta. La band accompagna in maniera discreta ma efficace, senza imporsi sul primo, accordatissimo, "violino". Un "violino" che, senza dubbio, sarà protagonista ancora di tante e straordinarie recite.