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Politica
Alberico Lemme: Renzi? É più cicciottello, se dimagrisce torna a Palazzo Chigi
Matteo Renzi e Alberico Lemme

Lui era l'uomo che, fin dai tempi del camper, si nutriva solo di banane - il fisico asciutto, scattante era frutto della dieta a base di potassio, la stessa dei campioni di tennis. La vita ē un match, diceva 'Matteo Renzi appena insediato a palazzo Chigi esibendo un figurino destinato ad archiviare in modo definitivo, lapidario, gli anni dell'adolescenza da paffutello, la rubiconda spensieratezza di un ragazzo venuto su a 'pancotto' toscano e dolci fatti in casa. Dicono che fosse dimagrito quando girava l'Italia pronunciando discorsi della montagna e quasi moltiplicando pani e pesci in paesi ultra leghisti della Bergamasca oppure a Trani, nell’Emilia rossa e a Campobasso. Si era messo a dieta da solo, andava a correre, dormiva poche ore per notte, un cuscino sul letto di fortuna fra Pesaro e Foggia. Oggi, la silhouette del premier quarantenne tutto jogging, più pilates e meno PIL (per dirla con la comicità di Maurizio Crozza) ha lasciato il posto ad un segretario di partito (il Pd) alle prese con un congresso di riconferma ogni giorno più difficile. Quando poche sere fa Renzi è andato ospite da Lilli Gruber ed i giornalisti gli hanno chiesto perchē si fosse così "gonfiato" lui si è rabbuiato.

Parlare del padre Tiziano coinvolto nella vicenda Consip, va bene, ma infierire sui kg di troppo, questo proprio no, credetemi, ē tortura pura. Quel che Matteo ancora ignorava disegna la parabola di un renzismo fisico - la magrezza come metafora o pratica per la libertà- partito da Enrico Berlinguer per arrivare nientemeno che ad Alberico Lemme. Sí, avete capito bene: dalla questione morale...alla questione materiale, dal marxismo al nutrizionismo, rien ne va plus, Les jeux sont  faits. Il farmacista più televisivo del pianeta, guest star della puntata di sabato scorso su Canale 5 di C'è posta per te che ha vinto la sfida con Rai 1, lanciato da quella talent scout che ē Barbara D'Urso, ha guardato in tv l'ex premier e - consapevole del surplus di kg accumulati dal Toscano- si ē fatto venire un'idea meravigliosa. Se non volete svenire (lo dico per quelli che hanno sempre votato PCI) sedetevi. Mettetevi calmi e pensate che, comunque sia, Lemme é frutto dei nostri tempi.

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"Ho visto Renzi, deve assolutamente dimagrire" mi dice al telefono il dottore, "ci penso io a rimetterlo in forma. L'ho conosciuto tempo fa quando era sindaco di Firenze, mi sta molto simpatico. Lo prenderei volentieri in carico per un mese, sono sicuro che gli farei perdere almeno 7 kg". Fin qui, tutto normale per uno che fa il dietologo anche se ha qualche problema con l'Ordine dei farmacisti per le sue idee rivoluzionarie a proposito dei processi dimagranti (con lui ci si scorda di pesare carne, olio e carboidrati basta evitare verdura o frutta). Il guaio - o la fortuna- é che Lemme non si ferma allo steep della prescrizione della dieta, ma va oltre come ē abituato a fare nella vita. Geniale, bizzarro, discutibile, divisivo eppure molto divertente. "Sono assolutamente certo che se seguisse le mie indicazioni" spiega Lemme ad Affaritaliani.it "Renzi tornerebbe magro e vincente".

Chi ce lo avrebbe detto che noi, marxisti immaginari, saremmo rimasti attaccati non all'ideologia ma alla dieta (quasi) dissociata del discusso Alberico? Seguitelo, il suo ragionamento- sulla carta-non fa una grinza. Matteo, secondo il farmacista, è uno abituato agli up AND down. Verissimo. A un certo punto della forsennata campagna per le primarie del centrosinistra, l'ex premier aveva davvero pensato che la vittoria fosse lì, a un soffio. Gli misero in mano dei sondaggi che dicevano più o meno così: se va con Bersani candidato, il centrosinistra non arriva al trenta per cento; se ci va con te, è al quaranta-quarantadue. Era il momento in cui, soprattutto al Nord, con Berlusconi nei guai e la Lega in rotta, molti elettori di centrodestra erano sedotti da lui.

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"Ma un po’ per questo suo essere gradito a destra, e un po’ per la vocazione al suicidio che ha la sinistra italiana, il Pd gli fece terra bruciata. Qualcuno dice che, in certe sezioni, non aprirono neanche gli scatoloni con le schede. Probabilmente non è vero, ma sta di fatto che l’apparato fu tutto per Bersani, e Renzi conobbe la prima sconfitta della sua vita", ricorda Alberico.

Eppure,  fu proprio quella domenica sera in cui perse il ballottaggio che Matteo  preparò la sua rivincita. Arrivò alla Fortezza da Basso, a Firenze, guidando la sua normalissima station wagon - niente autisti e niente scorte - con la moglie Agnese a fianco e il rosario sullo specchietto. Pronunciò un formidabile discorso in cui disse soprattutto una cosa: ho perso. In un Paese dove alle elezioni non perde mai nessuno, Renzi si mostrò, forse più che mai, diverso. E lì cominciò la sua rimonta. Anche allora, dicono le leggende, si mise a stecchetto. Dieta ferrea, testa bassa e via, pronto a ripartire.

Che sarebbe riuscito così presto a riprendersi quel che le primarie contro Bersani gli avevano sottratto, e cioè palazzo Chigi, probabilmente non lo immaginava nemmeno lui. "Da sapiente pianificatore, aveva fissato però nella sua mente le tappe: prima prendersi il partito; poi il governo", annota Lemme. Così fu. Complici i pasticci del Pd e una dieta rigorosa il ribaltone è stato rapido: Renzi diventa segretario del Pd l'8 dicembre 2013, festa dell’Immacolata Concezione, e chissà se c’entra qualcosa con il fatto che sua mamma, la signora Laura, l’ha affidato alla Madonna. Diventa premier, invece, il 22 febbraio 2014 e resta a palazzo Chigi fino al 12 dicembre 2016 quando si dimette causa sconfitta al referendum. Da quel momento, inutile negarlo, la rigida tabella di marcia (ipo)calorica si ė inceppata. Qualche dolce in montagna con Agnese e i bambini, un piatto di pastasciutta in più nei giorni in cui sotto l'incudine c'era il babbo Tiziano, tramezzini o frutta fresca nella sala privata dell'assemblea Pd al Parco dei principi. "La frutta, proprio quella ė la colpevole dei kg di troppo"s'infervora Lemme "niente di più sbagliato, ingurgitare pomodori o frutta significa assumere zuccheri". Ebbene, se Matteo accetterà di farsi seguire da Alberico, potrà mangiare pasta senza sale a colazione, tutto il resto a pranzo e a cena in quantità libere dimagrendo di 7 kg in un solo mese. Insomma, potrebbe arrivare al congresso più tonico..."Glielo ripeto, non solo dimagrito ma vincente. A voi giornalisti debbo insegnare tutto, vada su eBook scarichi il mio libro, si segni la dieta, sarà la stessa per Renzi. E gli farà talmente bene che tornerà vincente".

Lemme, che é un uomo eccentrico, egoriferito, ē convinto di essere un "genio" che rivoluzionerà il mondo. Vorrebbe, potendo, iniziare dal restyling di Renzi. Noi non abbiamo motivo di essere scettici ma, salutandolo, proviamo a buttarla lí: se  le mandassimo Andrea Orlando o Michele Emiliano (che sarebbero gli altri candidati al prossimo congresso Pd) il risultato sarebbe lo stesso? "Assolutamente si. Con Emiliano poi, potrei fare miracoli" replica lui. A questo punto, completamente basita ma - parzialmente- estasiata penso che se fossi nei panni ( abbondanti ) del governatore della Puglia, un viaggetto da Lemme lo farei pure io. Non si sa mai, come diceva Simona Ventura, l'altra eroina dei nostri giorni? Crederci sempre, non arrendersi mai.

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