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Politica

Di Tommaso Cinquemani
 twitter@Tommaso5mani

"La manifestazione di Brescia non influirà sulla stabilità del governo". Annagrazia Calabria, coordinatrice dei giovani del Pdl e fedelissima di Berlusconi, con una intervista ad Affaritaliani.it condanna la sentenza Mediaset: "L'interdizione dai pubblici uffici è il segnale specifico di chi fa uso politico della giustizia". Poi spiega di avere fiducia in Napolitano che "ha dimostrato un grande equilibrio e senso dello Stato. Lo stesso senso dello Stato che ha avuto Berlusconi distinguendo le vicende giudiziarie da quelle di governo". Poi sottolinea la necessità di una riforma "per porre fine alla guerra tra politica e giustizia. Berlusconi è imbattibile per via democratica e dal '94 lo ha dimostrato ad ogni voto".


Come coordinatrice di Giovane Italia, il movimento giovanile del Popolo della Libertà, lei è sempre stata presente ai comizi di Berlusconi. Sarà presente alla manifestazione di sabato a Brescia?
"Noi di Giovane Italia ci siamo sempre quando c'è da sostenere il Presidente, siamo in prima linea. Io come coordinatore ci sarò. Ma per noi è la normalità incontrare la gente, ascoltare i loro problemi, specie in questo periodo di crisi. Le nostre bandiere sono sempre presenti alle manifestazioni"

Questa manifestazione non è un elemento di tensione per il traballante governo Letta?
"Assolutamente no. Ci tengo a tenere i due piani separati: da una parte c'è il governo, dall'altra il partito. Questa manifestazione non influirà sulla stabilità del governo".

Che cosa pensa della sentenza di mercoledì sul processo Mediaset?
"Secondo me è assurda. Soprattutto nella parte delle pene accessorie. L'interdizione dai pubblici uffici è il segnale specifico di chi fa uso politico della giustizia. E' evidente che da vent'anni a questa parte c'è una persecuzione giudiziaria che è impossibile smentire".

Che cosa pensa dell'ipotesi di nominare Berlusconi senatore a vita in modo da mettere fuori dal dibattito politico la quesitone processuale?
"Ci sono tante cose che devono essere fatte. In primis porre fine alla guerra tra politica e giustizia. Serve una seria riforma della giustizia che comprenda la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati. In Europa gli altri Paesi hanno sistemi completamente diversi. Queste riforme non devono essere fatte per Berlusconi, ma per tutti i cittadini italiani. Penso anche solo alle difficoltà di investimento in Italia delle aziende straniere che temono le lentezze e inefficienze della giustizia italiana. E' chiaro che Berlusconi è imbattibile per via democratica e dal 94 ad oggi lo ha dimostrato ad ogni tornata elettorale. E' odiato perché ha dato rappresentatività al popolo di Centrodestra".

Napolitano è un elemento di garanzia da questo punto di vista?
"Napolitano ha dimostrato un grande equilibrio e senso dello stato. Lo stesso senso dello Stato che ha dimostrato Berlusconi distinguendo le vicende giudiziarie personali, che poi personali non sono, da quelle di governo".

Questo governo ha avuto parecchie fibrillazioni nei giorni scorsi, ultima quella sull'elezione di Nitto Palma. Letta riuscirà a portare a casa delle riforme?
"Ci sono alcune priorità: la ripresa economica e il lavoro per i giovani. Priorità che passano attraverso la diminuzione delle tasse, soprattutto l'Imu e le tasse sul lavoro. Se il governo cadrà sarà su inefficienze su queste cose. Speriamo infine che i problemi all'interno del Pd non influiscano sul governo, per il bene del Paese".

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