Politica

Armi all'Ucraina, l’Italia pagherà un costo altissimo. Baratro vicino

L'opinione di Alfredo Tocchi

Anche qui, a casa nostra, i francesi si comportano da padroni

L’Italia avrebbe avuto altre prospettive se il disegno politico di aggregare il Sud dell’Europa e il Nord Africa avesse avuto successo. Ma l’ambizioso disegno di Bettino Craxi è stato ostacolato in ogni modo dai nostri protettori e financo dai nostri alleati

Allegramente, gioiosamente, l’Italia continua la sua corsa a tutta velocità verso il baratro. Il cambio di Governo è stato un dettaglio, la direzione è la medesima. Il sesto pacchetto di invio di armi all’Ucraina è stato approvato, la conversione in legge da parte del Parlamento è una mera formalità.

Giulietto Chiesa, 2015: “Siamo alla viglia di una guerra, di una grande guerra. … Io credo che ci troviamo in un grande pericolo. Hanno abbattuto Viktor Janukovyč con un colpo di Stato nazista. … Sessanta milioni di italiani sono totalmente ingannati tutti i giorni da tutti i canali televisivi e da tutti i più importanti giornali”.

Massimo Fini, 2023: “L’Ucraina a furia di essere rimpinzata di armi dai paesi dell’Unione europea e dagli Stati Uniti è diventata il Paese più armato d’Europa e si prospetta, in un futuro prossimo venturo, come un pericolo per la stessa Unione Europea che è la vera vittima di questa guerra tra Russia e Stati Uniti per interposta Ucraina”.

Mentre il Presidente della Repubblica (quello del bombardamento di Belgrado per compiacere gli USA, quello che ha chiuso entrambi gli occhi davanti a palesi violazioni dei nostri diritti umani e costituzionali, che ha nominato Giudice della Corte Costituzionale il Professor Marco D’Alberti - già consulente del Premier Mario Draghi - alla vigilia della più importante udienza della Consulta dalla sua istituzione a oggi) sottolinea l’importanza dell’indipendenza della Magistratura (che in Italia è da sempre completamente asservita alla politica), mentre il Presidente del Consiglio valuta se il MES possa essere reso accettabile (occorre “Verificare possibili correttivi, (è uno) strumento anomalo”), sessanta milioni di italiani assistono al sempiterno viscido spettacolo di Bruno Vespa che si prostra davanti al potere.

L’Italia pagherà un costo altissimo, non occorre essere profetici come Giulietto Chiesa e Massimo Fini per capirlo. Eppure, l’Italexit è un’idiozia impraticabile: il nostro destino è quello di tutti gli altri europei. A meno che…

Base americana al centro del Mediterraneo, l’Italia avrebbe avuto altre prospettive se il disegno politico di aggregare il Sud dell’Europa e il Nord Africa avesse avuto successo. Ma l’ambizioso disegno di Bettino Craxi è stato ostacolato in ogni modo dai nostri protettori e financo dai nostri alleati. Poi, il mondo si è allargato verso Est, non verso Sud.

Naturalmente, i cugini transalpini hanno dato la spallata finale. In Libia, ma non soltanto. Anche qui, a casa nostra, i Francesi si comportano da padroni. Quante eccellenze del nostro Paese sono passate nelle loro mani? In cambio, i Francesi hanno conferito onorificenze a un buon numero di politici (quasi tutti del PD): sarà stato un segno di riconoscenza?