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Politica
Asse Italia- Spagna sui migranti: pressing sull'Europa targato Draghi-Sanchez

Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, in occasione del bilaterale tenutosi a Barcellona, lanciano un messaggio chiaro: non c'è competizione, non è vero che se va male l'Italia ne beneficia la Spagna o viceversa, serve anzi un maggiore coordinamento, insieme Roma e Madrid sono più forti. Un appuntamento importante, preceduto dal premio che il premier italiano riceve dal "Cercle d'Economia", per il suo operato nella costruzione dell'Europa durante il suo periodo di numero uno della Bce.

"Insieme siamo piu' forti": lo ripete prima Sanchez, poi lo ribadisce Draghi. "Abbiamo piu' capacita' di presentare progetti - la linea comune -. Italia e Spagna rappresentano il 25% del Pil europeo. Possiamo guardare al futuro con piu' fiducia". E' solo Sanchez ad annunciare che la Spagna togliera' l'obbligo dell'utilizzo delle mascherine dal 26 giugno, ma sia il primo ministro spagnolo che il premier italiano sottolineano che le stime del Pil potranno essere riviste al rialzo. Italia e Spagna condividono le stesse sfide. Possono collaborare sulla transizione ecologica e digitale, in settori come il turismo e la moda. I piani nazionali di Italia a Spagna "molto ambiziosi in termini di investimenti, accompagnati anche da un fermo impegno per le riforme" e quindi "se entrambi i paesi eseguiranno questi piani in modo efficiente ed efficace, apriremo una nuova fase per l'Unione europea".

Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Italia e Spagna hanno fatto pesare le posizioni dei due Paesi: Draghi auspica una collaborazione tra l'Europa e i governi, e ora, alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles, sia Draghi che Sanchez sono in pressing sul Consiglio europeo affinchè arrivi una risposta urgente da parte della Ue. L'imperativo è che l'Europa concluda il Patto di immigrazione e di asilo, un obiettivo per il quale "e' necessario tenere in conto la visione dei Paesi di primo ingresso". Bisogna bilanciare i principi di umanita', solidarieta' e responsabilita' condivisa, la linea di entrambi. I Paesi di primo ingresso non possono essere quindi penalizzati. Occorre trovare un accordo sui ricollocamenti.

A Barcellona si tiene l'edizione del foro di dialogo tra Italia e Spagna. Partecipano rappresentanti del mondo imprenditoriale e politico, tra cui i ministri D Maio, Cingolani e Colao. I rapporti tra Roma e Madrid sono solidi, "decisivi ora che dobbiamo gestire la ripresa dalla pandemia e definire politiche e investimenti per il futuro".

Ci sono i numeri a certificare le relazioni economiche e commerciali tra Italia e Spagna: nel 2020, l'Italia ha esportato in Spagna beni per un valore di circa 20 miliardi e lo stesso ha fatto la Spagna verso l'Italia. Gli investimenti diretti italiani in Spagna ammontano ad oltre 40 miliardi, e nel nostro Paese ci sono circa 11 miliardi di investimenti diretti spagnoli. Circa 250 mila italiani sono residenti in Spagna. Nel bilaterale tra Draghi e Sanchez focus dunque anche sull'agenda comune tra i due Paesi. E il primo ministro spagnolo loda Draghi: "Quando parla il presidente del Consiglio al Consiglio europeo tutti rimaniamo zitti e ascoltiamo", afferma.

Draghi dice di essere onorato dalla testimonianza di affetto e stima che arriva dalla Spagna. "Si dice commosso", le parole che "avete detto sono eccessive, secondo me, non ho mai pensato di aver ottenuto cosi' tanto ma grazie davvero", ha detto Draghi, "grazie ancora, sto arrossendo". Poi il siparietto all'apertura del foro di dialogo italiano-spagnolo: "Ho perso il mio intervento - dice il premier salendo sul palco -, non che ne abbia veramente bisogno". E infine il ringraziamento agli italiani che vivono in Spagna: "Molti studenti vengono nell'ambito del programma Erasmus, mi ricordo mio figlio: la Spagna e' la meta preferita degli studenti italiani, e viceversa, non ci riuscì però lui a venire qua". 

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