Pd, Schlein vuole blindarsi come unica candidata alle primarie di coalizione. Ma rischia la scissione. Ipotesi boomerang per Elly - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 19:09

Pd, Schlein vuole blindarsi come unica candidata alle primarie di coalizione. Ma rischia la scissione. Ipotesi boomerang per Elly

Assemblea nazionale Dem del 14 dicembre infuocata

Di Alberto Maggi

Pronta la scissione dei moderati e riformisti a sostegno di Silvia Salis

S'infiamma lo scontro nel Partito Democratico in vista dell'assemblea nazionale di domenica 14 dicembre. I riformisti del Pd parlano di "forzatura" della segretaria. Una "forzatura inaccettabile". L’assemblea prevista per il 14 dicembre, in concomitanza con Atreju (dove Schlein non ci sarà, vittoria di Giorgia Meloni), fa infuriare l’area di Lorenzo Guerini, Pina Picierno, Graziano Delrio, Piero Fassino, Lia Quartapelle, Paolo Gentiloni, ovvero i cosiddetti “Ferrovieri Dem”.

A spaccare il partito è l'ipotesi di cambiare nuovamente lo statuto. L’idea di modificare alcuni commi per precisare che la segretaria sarà la sola candidata alle primarie di coalizione, sarebbe il secondo precedente. Per fare correre Schlein (non era iscritta al Pd) si è già modificato una volta lo statuto. Farlo adesso sarebbe il secondo precedente in un partito che ha convocato solo due direzioni. Quando Guerini ha appreso dell’accelerazione di Schlein, delle eventuali modifiche, è rimasto sorpreso: “Lo trovo inverosimile”.

Fatto sta che dopo le vittorie alle elezioni regionali in Campania e in Puglia Schlein vuole blindarsi. Vuole essere lei a sfidare Meloni alle prossime elezioni politiche del 2027. Ma l'escamotage della leader Dem potrebbe non essere sufficiente. Perché le primarie di coalizione non sono le primarie per la segreteria del Pd. E in caso di "forzatura" sarebbe abbastanza semplice la contromossa dei riformisti del Pd. Far nascere un movimento/partito che sia all'interno della coalizione di Centrosinistra ma che sia autonomo dal Nazareno, in modo tale che sia possibile candidare la sindaca di Genova Silvia Salis alla presidenza del Consiglio.

Un obiettivo che la prima cittadina di Genova ha certamente tra i suoi programmi e ai suoi fedelissimi ha più volte spiegato di essere pronta a guidare il Centrosinistra contro la destra di Meloni, Salvini e Tajani. Ovviamente alle primarie di coalizione ci sarà anche il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, appoggiato probabilmente da Alleanza Verdi Sinistra. E non si esclude una candidatura di ultra-sinistra di Francesca Albanese. Quindi la mossa di Schlein del 14 dicembre per blindarsi come candidata a Palazzo Chigi rischia di diventare un boomerang provocando una dolorosa scissione nel Pd senza evitare la candidatura di Salis (e di Albanese) che spaccherebbe il fronte degli elettori Dem favorendo Conte.

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