Lunedì qualunque cosa succeda non sarà successo nulla
Di Fausto Lupetti
Non possiamo più vivere di lunghe estenuanti attese di decisioni o esiti della politica così bassa che ci ha fatto spettatori della sua inconcludenza cinica. Noi italiani siamo in Europa il popolo che più parla di politica, solo con sguaiatezza, e dove più si vende audience politica.
Liberiamoci dell’attesa della decisione politica, ad esempio la più imminente che riguarda la decadenza nella giunta per l’immunità di Berlusconi, perché è devastante e porta i nostri pensieri all’alienazione, a perdersi e nelle ipotesi.
Non possiamo accompagnare alle nostre vite, ai nostri bisogni di attenzioni verso il corpo, agli affetti, alla ricerca del lavoro, alle passioni, al riposo, alle continue attese di una politica fatta con il tifo degli hooligans e da leader di tre minoranze che non sono affatto dei giganti e degli statisti.
L’attesa di un fatto, di un malinteso evento non ci riguarda, non cambia la nostra situazione personale è insidiosa perché giustifica il rinvio di ogni cosa privata che ci è vicina, necessaria, urgente al dopo, all’ esito sia esso infausto o scongiurato , politico, costituzionale, economico.
L’attesa alimenta i ripensamenti ornamentali di un popolo che per combattere il movimento ha inventato il barocco.
Ultimamente stiamo vivendo solo giorni di attese simbolicamente risolutive .
Dapprima l’attesa dell’elezione del presidente della Repubblica.
L’attesa se ci sarebbe stato o meno un governo.
Poi l’attesa se l’IMU ci sarà o verrà tolta.
Poi qualche giorno e una nuova attesa per il verdetto dei giudici, la sentenza definitiva di condanna o assoluzione.
Poi la sentenza ha creato una attesa lunga da agosto fino a settembre quella delle decisioni della giunta del senato sulla decadenza.
Poi inevitabile sarà la grande attesa del fatto definitivo, il governo resta o cade.
Dipende da un'altra attesa verrà la concessione della grazia di Napolitano o la guerra per bande.
Ma la nostra democrazia dell’equilibro perfetto dei poteri, priva di coraggio repubblicano, annulla sempre gli esiti delle decisioni con le protezioni, mentre l’informazione per un pò di audience concede il lavaggio mediatico che serve.
Liberiamoci dall’illusione e dalla speranza mal riposta e immeritata che l’attesa politica produca un esito che porta poi al cambiamento, puntualmente si è sempre verificato che il cambiamento non c’è stato, ma invece c’è una nuova attesa.
E’ un gioco che deve finire ed essere smascherato. Al quale dobbiamo dire che non ci stiamo più. Dedichiamoci ai nostri affetti, ai nostri amori, ai nostri sogni e abbandoniamo chi fa politica in questo modo miserabile. Lunedì qualunque cosa succeda per noi non sarà successo nulla.