A- A+
Politica
Cesare Battisti: Camera penale di Roma prepara un esposto contro Bonafede
Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede

Quanto pubblicato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sul suo profilo Facebook in relazione alle varie fasi legate all'arrivo in Italia di Cesare Battisti non e' piaciuto alla Camera penale di Roma che sta per presentare alla procura della capitale un esposto.

Il sindacato dei penalisti della capitale, guidato dall'avvocato Cesare Placanica, chiedera' alla magistratura di verificare se quanto avvenuto possa costituire la violazione di due norme: quella prevista dall'articolo 114 del codice di procedura penale che disciplina 'il divieto di pubblicazione dell'immagine di persona privata della liberta' personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica' e quella, contemplata dall'articolo 42 bis dell'ordinamento penitenziario, che prevede sanzioni a carico di chi non adotti "le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosita' del pubblico e da ogni specie di pubblicita', nonche' per evitare ad essi inutili disagi". Ieri era stata l'Unione delle Camere penali a parlare di "pagina tra le piu' vergognose e grottesche della nostra storia repubblicana" in relazione al trattamento mediatico riservato a Battisti al suo arrivo a Ciampino. 

Battisti: video di Bonafede e norme su detenuti

Senza una specifica pronuncia giudiziaria e' difficile dire se il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, abbia o meno violato la legge pubblicando il video di Cesare Battisti dopo l'arresto. Il segretario dei Radicali e deputato di +Europa Riccardo Magi ha sostenuto in una nota che "il Ministro Bonafede () pubblicando sulla propria pagina Facebook un video di quasi 4 minuti - montato professionalmente e con colonna sonora - in cui si ripercorreva il rientro in Italia di Cesare Battisti circondato e scortato da agenti della polizia penitenziaria - fisicamente tenuto per le braccia da due di loro - () ha violato la legge". E' un'affermazione probabilmente corretta, ma stabilirlo con sicurezza non e' possibile.

IL VIDEO DIFFUSO DA BONAFEDE Il video a cui fa riferimento Magi e' stato condiviso sulla pagina Facebook del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, la sera del 14 gennaio, accompagnato dalla scritta "Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!". Ha una durata di 3 minuti e 52 secondi. In effetti risulta evidente il montaggio: una serie di cinque fotografie, all'inizio, e una ventina circa di spezzoni video vengono montati a costruire il racconto della giornata. Dall'arrivo di Battisti, alla sua presa in consegna da parte delle forze dell'ordine, con il prelievo delle impronte digitali, fino alla sua partenza in aereo, presumibilmente verso il carcere di Oristano, dove dovra' ora scontare la pena dell'ergastolo. Il video e' accompagnato da un brano musicale, Ether di Silent Partner, che e' libero dal copyright.

E' UNA VIOLAZIONE DELLA LEGGE? In assenza di una pronuncia da parte della magistratura non si puo' affermare con assoluta certezza che la legge sia stata violata, con la pubblicazione di questo video. Possiamo pero' riportare la normativa pertinente e fare qualche valutazione in proposito.

IL CODICE DI PROCEDURA PENALE La legge italiana proibisce di pubblicare l'immagine di una persona ammanettata. Il codice di procedura penale stabilisce infatti (all'art. 114 co. 6 bis) che "E' vietata la pubblicazione dell'immagine di persona privata della liberta' personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica, salvo che la persona vi consenta".

Non sappiamo se Battisti abbia consentito alla pubblicazione del video diffuso dal ministro Bonafede. Ad ogni modo, le parti del video in cui il terrorista e' ripreso mentre viene trattenuto per le braccia dagli agenti non dovrebbero comunque costituire una violazione dell'articolo del codice di procedura penale che abbiamo citato, anche secondo una consolidata giurisprudenza: il motivo e' che non sono visibili manette o altri mezzi di coercizione fisica. In questo caso, dunque, non sembra si possa parlare di una violazione della legge.

LA LEGGE SULL'ORDINAMENTO PENITENZIARIO Allo stesso modo, e' in genere vietata la pubblicita' di trasferimenti di detenuti. Qui le norme interessate sono quelle sull'ordinamento penitenziario (ad esempio l'art. 42 bis della legge 26 luglio 1975, n. 354) e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della liberta'. L'articolo 42 bis disciplina le "traduzioni", cioe' (comma 1) "tutte le attivita' di accompagnamento coattivo, da un luogo ad un altro, di soggetti detenuti, internati, fermati, arrestati o comunque in condizione di restrizione della liberta' personale". Il comma 4 dell'articolo 42 bis stabilisce che "nelle traduzioni sono adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosita' del pubblico e da ogni specie di pubblicita', nonche' per evitare ad essi inutili disagi". In questo caso, la violazione della norma appare innegabile. Non solo non sono state prese le "opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosita' del pubblico e da ogni specie di pubblicita'", ma e' stato fatto l'esatto contrario. In uno spezzone del video - al minuto 2.10 - si vedono anche due coppie di agenti, la prima della Polizia di Stato e la seconda della Polizia Penitenziaria, scambiarsi il prigioniero e farsi ritrarre in favore di telecamera.

IL PARERE DEGLI AVVOCATI Su questo trattamento riservato a un detenuto si e' espressa anche l'avvocatura italiana. L'Unione delle camere penali ha diffuso il 15 gennaio in un comunicato la propria posizione, ripresa da numerose testate, secondo cui "e' inconcepibile che due ministri del governo di un Paese civile abbiano ritenuto di poter fare dell'arrivo in aeroporto di un detenuto, pur latitante da 37 anni e finalmente assicurato alla giustizia, una occasione, cinica e sguaiata, di autopromozione propagandistica". Oltre a Bonafede viene dunque chiamato in causa anche Matteo Salvini, ministro dell'Interno, presente - seppur in un ruolo secondario - nel video in questione.

IL PARERE DEL GARANTE DEI DIRITTI DEI DETENUTI Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della liberta' personale, Mauro Palma, ha espresso il 16 gennaio in un'intervista al quotidiano la Stampa critiche ancor piu' severe dei penalisti italiani. Secondo Palma, "mettere un video su quelle fasi dell'accompagnamento coatto di Cesare Battisti e' in contrasto con l'ordinamento penitenziario". In particolare, secondo Palma, e' stato violato "l'articolo 42 bis comma 4 del codice di ordinamento penitenziario". Ma non solo. Alla domanda dell'intervistatore se intraveda altre violazioni nell'accaduto, Palma ha risposto che "sono perplesso dalla scelta di esporre in quel modo gli operatori di polizia che stanno facendo il loro dovere". Il terrorismo rosso non sembra piu' essere una minaccia concreta in Italia nel 2018, e quindi gli agenti di cui si vede chiaramente il volto non dovrebbero essere esposti a ritorsioni sanguinose da parte di nuclei armati, ma - come sostiene il Garante - "ci deve essere piu' attenzione". Palma e' poi tornato sulla questione affermando, come riporta l'Huffington Post, che si riserva di verificare se nella gestione dell'arrivo di Battisti in Italia "ci siano stati elementi di spettacolarizzazione" e se "in sede istituzionale sia stato usato un linguaggio aderente alla Costituzione". Palma in particolare fa riferimento all'espressione usata da Salvini - titolare dell'istituzione del Viminale - in riferimento a Battisti, 'marcire in carcere', che nota Palma "non appartiene alla Costituzione".

CONCLUSIONE Il ministro Bonafede ha probabilmente violato l'articolo 42 bis della legge sull'Ordinamento penitenziario. La violazione e' stata rilevata anche dal Garante nazionale dei detenuti, e sembra evidente gia' alla sola lettura della norma in questione. Non sembra invece che il video diffuso da Bonafede costituisca una violazione dell'articolo 114 del codice di procedura penale. In ogni caso, sara' solo un eventuale pronunciamento della magistratura a poter stabilire con assoluta certezza se il ministro della Giustizia abbia violato o meno la legge italiana. 

Commenti
    Tags:
    cesare battistialfonso bonafede





    in evidenza
    Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair

    Annalisa fa doppietta

    Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair

    
    in vetrina
    Marta Fascina ha un nuovo compagno: i Berlusconi le trovano casa a Milano. Ma lei smentisce

    Marta Fascina ha un nuovo compagno: i Berlusconi le trovano casa a Milano. Ma lei smentisce


    motori
    BMW lancia i corsi di guida avanzata per conducenti di veicoli blindati

    BMW lancia i corsi di guida avanzata per conducenti di veicoli blindati

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.