Politica
Dalla Bce schiaffo all'Ucraina e all'Europa. Meloni (come gli altri leader Ue) furiosa. L'unico vincitore? Orbàn (oltre a Putin)
"A Mosca stanno brindando con la vodka". Inside

Christine Lagarde
Il Centrodestra porrà il tema della legittimità democratica della Bce
Durissimo colpo da parte della Bce all'Ucraina e all'Unione europea. La Banca centrale europea infatti non intende sostenere il piano Ue per un "prestito di riparazione" da 140 miliardi all'Ucraina basato sui beni russi congelati. Secondo quanto hanno riferito diversi funzionari al Financial Times, l'Eurotoer ha stabilito che la proposta della Commissione Ue violava il suo mandato. Questa presa di posizione incrementa le difficoltà di Bruxelles nel raccogliere la quota per il prestito da realizzare a fronte dei beni della banca centrale russa immobilizzati presso Euroclear Bank, il depositario belga di titoli.
Nel dettaglio, il piano prevede che i Paesi Ue forniscano garanzie statali per assicurare la condivisione del rischio di rimborso del prestito di 140 miliardi di euro all'Ucraina. Dal momento che però la Commissione in caso di emergenza non sarebbe stata in grado di raccogliere rapidamente il denaro necessario - un'eventualità che avrebbe potuto mettere sotto pressione i mercati - i funzionari hanno chiesto alla Bce di fungere da prestatore di ultima istanza per Euroclear Bank, al fine di evitare una crisi di liquidità. L'istituto guidato da Christine Lagarde ha bocciato la proposta, affermando che equivale a fornire finanziamenti diretti ai governi.
La banca centrale avrebbe dovuto coprire gli obblighi finanziari degli Stati membri, violando "probabilmente il trattato Ue che vieta il finanziamento monetario”. L'Ue ha congelato attività russe per un valore di circa 210 miliardi di euro dall'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022. Nei giorni scorsi, anche il Belgio si era opposto al prestito a Kiev: per lo Stato, nel caso in cui le attività russe fossero sbloccate e Mosca fosse in grado di rivendicarle, Euroclear non sarebbe in grado di rimborsare immediatamente il denaro.
La notizia sta facendo tremare non solo il presidente ucraino Zelensky, già nel mirino per lo scandalo corruzione che si allarga ogni giorno di più, ma ha lasciato sgomenti le principali cancellerie dell'Unione oltre ai vertici di Bruxelles. Fonti di governo molto vicine alla presidenza del Consiglio spiegano ad Affaritaliani che sarebbe il caso di chiedersi quale sia la "legittimità democratica" della Bce. E' vero che da statuto è autonoma ma con questa decisione, visto il disimpegno Usa voluto da Donald Trump verso Kiev, mette il Vecchio Continente con le spalle al muro e ancora più debole nella trattativa con la Russia. "Sicuramente a Mosca stanno brindando con la vodka", spiega un parlamentare di lungo corso di Forza Italia.
Non a caso proprio Antonio Tajani aveva esercitato un fortissimo pressing sulla Bce per tagliare i tassi di interesse, cosa che ha fatto ma in ritardo. E questo, sia secondo Palazzo Chigi, quindi Giorgia Meloni, sia secondo la Farnesina, quindi il segretario di Forza Italia, rilancia il tema della legittimità democratica dell'istituto centrale. Che - spiegano le fonti - non risponde a nessuno e con questa decisione sugli asset russi congelati che non si possono utilizzare indebolisce non solo l'Ucraina che sarà costretta a un'intesa più pesante se non vuole continuare a subire bombardamenti, ma mette anche in grande difficoltà l'Europa nella faticosa costruzione di una difesa comune contro nemici esterni (Russia in testa ma non solo). Grande disappunto dunque dalla premier Meloni condiviso - spiegano fonti qualificate - anche dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, dal presidente francese Emmanuel Macron e dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Il vincitore? Viktor Orbàn, che sogna di far siglare la pace (resa dell'Ucraina) nella sua Ungheria.
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