Berlusconi ai servizi sociali. E si dimetterà da senatore

La deadline del 15 ottobre si avvicina inesorabilmente. E se per quella data Silvio Berlusconi non avrà presentato domanda di affidamento ai servizi sociali arriverà la notifica degli arresti domiciliari. Lo spostamento della residenza a Roma da Arcore lascia intendere che il Cavaliere non opterà per gli arresti domiciliari, perché in questo caso la località sarebbe stata la villa in Lombardia o semmai in Sardegna e non certo la capitale. Fonti molto vicine all'ex presidente del Consiglio rivelano ad Affaritaliani.it che la scelta di Berlusconi - spinto dai suoi avvocati e dai figli - sarebbe quella dell'affidamento ai servizi sociali. Con gli arresti domiciliari il leader di Forza Italia non potrebbe tenere riunioni politiche (sarebbe in contatto con i suoi soltanto telefonicamente) mentre la scelta sociale gli consentirebbe una maggiore "agibilità politica". Proprio ora che c'è da rimettere in moto la macchina di Forza Italia dopo il cambio di nome e l'addio al Pdl. Non solo. Entro la data del 15 ottobre è anche probabile che Berlusconi decida di dimettersi da senatore, senza attendere il voto dell'aula di Palazzo Madama. Il Cavaliere non vuole subire l'onta della sconfitta e di una votazione a lui contraria. Il modello sarebbe quello di Beppe Grillo, ovvero fuori dal Parlamento dettare la linea politica e guidare il partito e la coalizione. Anche perché, gli avrebbero assicurato i suoi legali, l'impegno nei servizi sociali non sarebbe poi così totalizzante e restrebbe molto tempo per dedicarsi alla politica.
Alberto Maggi