Napolitano non può difendere Berlusconi
Stim.mo dr. Perrino,
ho letto "il futuro di Berlusconi" di Gianni Pardo.
Nel mio piccolo io la penso così:
Il futuro di Berlusconi Di Gianni Pardo |
"Per Giorgio Napolitano e i suoi consiglieri è legittimo che si manifestino riserve e dissensi rispetto alle conclusioni cui è giunta la Corte di Cassazione nel scia delle valutazioni già prevalse nei due precedenti gradi di giudizio”. Certo, tutti noi possiamo sbagliare, ma appunto, le “conclusioni” sono state tratte de tre gradi di giudizio, e per tre volte confermate. Questo a mio parere non è stare al di sopra delle parti, ma prendere le parti di un pregiudicato contro tre verdetti della magistratura, della quale lui, il capo dello Stato dovrebbe essere il supremo garante.
E tutto perché il pregiudicato “ha guidato il governo… e che è per di più rimasto leader incontrastato di una formazione politica di innegabile importanza”. Quindi la legge non è uguale per tutti. Ma di più: per lui è normale, legittimo e plausibile che a capo di governi della Repubblica, a capo di una formazione politica di innegabile importanza ci sia stato e rimanga leader incontrastato una persona riconosciuta un evasore fiscale, un frodatore, per dire un ladro dello Stato, di tutti noi. E invoca pure i precedenti – “fatto per altro già accaduto in un non lontano passato” – giusto per Bettino Craxi. E dunque “nulla di nuovo sotto il sole” (Qo. 1,9): è sempre stato così.
Ecco, questo per me dà il segno e colma la misura della immoralità dilagante in tanta parte del nostro Paese. Invece lui confida ancora nella nostra “capacità di progresso”, lui è soltanto preoccupato che il suo governo – il governo Letta - miri a “cogliere e consolidare le possibilità di ripresa economica finalmente delineatasi”.
Grazie e mi stia bene.
Gian Mario Albani