Mediaset detta la linea a Silvio: isolare Salvini e non colpire Renzi
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Tutto si tiene. Nulla accade per caso. Perché Silvio Berlusconi, dopo aver incontrato e quasi supplicato Salvini e Giorgetti di rilanciare l'asse con la Lega, ha fatto l'ennesima capriola ed è tornato a cercare insistentemente Alfano per un accordo con l'Ncd alle Regionali? Perché l'ex Cavaliere schiaffeggia ogni giorno Fitto e di fatto non vuole fare una vera opposizione al governo Renzi?
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, domenica sera ci sarebbe stata una riunione ad Arcore tra lo stesso Berlusconi, i figli Marina e Piersilvio e Fedele Confalonieri. I vertici di Mediaset e Fininvest hanno chiesto espressamente al leader di Forza Italia di non affondare il colpo contro il premier. I vertici del Biscione ritengono fondamentale arrivare al 2018 e non votare prima. Gli interessi delle aziende di famiglia richiedono un governo stabile per cercare di cavalcare i timidi segnali di ripresa economica. Di fatto Berlusconi sarebbe stato "commissariato" dai vertici delle sue aziende e dai figli. Parola d'ordine: non fare azioni contro l'esecutivo.
Da qui la ricerca di un'alleanza con l'Ncd, ben sapendo il no di Salvini e quindi la probabile vittoria di Renzi alle Regionali che rafforzerà il governo. Ed ecco spiegata anche la linea anti-Fitto, considerato troppo duro contro il premier e non in linea con la strategia messa a punto ad Arcore. Ed ecco anche il motivo per cui Forza Italia non aderirà, al contrario di Fratelli d'Italia della Meloni, alla manifestazione 'Renzi a casa' indetta dal Carroccio per il 28 febbraio a Roma.
Insomma, l'ex Cav avrebbe anche voluto anche provare a rinsaldare l'asse con la Lega ma questo avrebbe provocato una guerra totale contro il premier e il governo. E i vertici di Mediaset e Fininvest, che non sono affatto d'accordo, hanno stoppato sul nascere la svolta lepenista e leghista di Berlusconi. In questa chiave si spiegano anche le liti tra il ribelle Brunetta, capogruppo azzurro a Montecitorio, e il berlusconiano doc Romani, presidente dei senatori di Fi. Opposizione sì, ma non troppo. L'importante è lasciar governare Renzi, mettersi contro potrebbe essere troppo rischioso...