Berlusconi lancia l’allarme: servono denari. Dal 1993 sborsati 98 mln
Novantotto milioni di euro negli ultimi vent'anni. E' questa la somma che ha dovuto sborsare Silvio Berlusconi per l'avventura di Forza Italia. Secondo il Corsera a tanto ammonterebbe la cifra che l'ex premier ha anticipato di tasca sua per la sua creatura partitica, e che non ha ancora riavuto indietro.
Novantotto milioni. Tre in prestito. Ottanta sarebbero fidejussioni non ancora appianate, su cui l'ex Cavaliere s'è esposto personalmente con le banche. Più un'ultima tranche di diciotto milioni - tre dei quali considerati 'un prestito' - che da Arcore sarebbero partiti all'indirizzo di via dell'Umiltà (oggi piazza San Lorenzo in Lucina) nell'anno 2013.
E' dal 1993 che Berlusconi firma fidejussioni per finanziare il partito. Questi soldi, in anni in cui il finanziamento pubblico ai partiti era cospicuo, sono tornati alle banche lasciando che dalle tasche berlusconiane non uscisse mai un centesimo.
Nel biennio 2007-2009 cominciano le prime spese pazze. "Attività collaterali del partito", le chiama qualcuno. "Il rilancio dei vecchi club", secondo altri. Il buco di una ciambella perfetta si trasforma lentamente in una voragine. Anche perché, per una volta, il "Berlusconi premier" sega l'albero su cui il "Berlusconi leader di partito" è seduto. Come? Semplice. Con l'inizio del taglio ai costi della politica, che risale appunto all'alba dell'ultima stagione a Palazzo Chigi.