Bersani ad Affaritaliani.it: "Se Grillo vince occorrerà un governo ancora più forte"
di Fabio Massa
Pierluigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico, intervistato da Affaritaliani.it, boccia lo scontro Renzi-Cgil: "I vecchi riti devono finire, ma bisogna continuare a parlarsi. Altrimenti si fanno errori come gli esodati". Grillo primo partito alle Europee? "Ipotesi irrealizzabile, ma se Grillo dovesse vincere, già dal giorno dopo ci sarebbe la necessità di rafforzare l'azione di governo e di andare avanti". L'operato di Renzi? "Le riforme istituzionali erano nel programma del Pd quando io ero segretario. Gli consiglio rapidità, ma anche di dare risposta alle grandi aspettative che sta creando". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
E' un continuo scontro tra Renzi e Cgil.
Io ho sempre pensato che ognuno deve fare il suo mestiere. I vecchi riti concertativi effettivamente non hanno più senso. Ma dire questo non vuol dire arrivare all'orchestra felliniana. In questo Paese bisogna che la gente si parli.
E quindi?
E quindi sarebbe un danno se venisse meno la capacità di parlarsi. Vorrei fare un esempio.
Prego.
Quando io cercavo disperatamente di convincere Monti o la Fornero che per la riforma delle pensioni ci voleva una norma transitoria, mi sentivo dire: "Tu sei troppo amico della Cgil". Ma io non stavo discutendo della Cgil, stavo discutendo di quelli che poi saranno gli esodati. Questo per dire che a volte parlandosi si fanno meno errori.
Il suo consiglio?
Il mio consiglio è di non far più riti, ma di parlarsi.
Se vince le Europee Grillo ci sarebbero contraccolpi politici sul governo?
Intanto devo dire che siamo in un'ipotesi del terzo tipo. Io non credo che vinca Grillo. Se però vogliamo ipotizzare, per gioco, a quel punto si farebbe ancora più stringente la necessità di dare forza a un governo che affronti la situazione. Allo stato attuale il Movimento 5 Stelle non è in grado di dare, neppure a chi lo vota, una aspettativa, una speranza di governo o di governabilità. Se Grillo dovesse vincere, già dal giorno dopo ci sarebbe la necessità di rafforzare l'azione di governo e di andare avanti. Ma stiamo di un'ipotesi che non esiste.
Renzi capo del governo sta facendo le cose che avrebbe fatto lei da premier oppure ha altre priorità?
Alcune certamente sì. La proposta di mettere i primi soldi a riduzione della fiscalità sul lavoro è sempre stata una nostra proposta e va bene. Tutto il tema riforme istituzionali ed elettorale era nel programma che abbiamo costruito nel Pd quando ero segretario io. Poi Renzi ha un suo stile e un suo modo. Sta dando una scossa, ci mette della movida. Devo dire che però si stanno dando molte aspettative, alle quali andrà data risposta. Io consiglio a Renzi sia rapidità che il passo dell'alpino. Perché la tenuta è importante. Ma riconosco che la sua scossa può essere una premessa utile.
Neppure una polemica: i democratici "moriranno tutti renziani"?
Io penso che il problema di fondo di questo Paese è di darsi un sistema politico. Dalla caduta del Muro in poi ci sono stati partiti politici personali, occasionali, transeunti, aleatori, che via via lasciano i vuoti d'aria. Il tema italiano è creare un grande partito riformista che duri un secolo. Un partito come il Pd vive dopo Bersani, vive dopo Renzi. Questo bisogna metterselo in testa.
@FabioAMassa