Mattarella fermi l'attacco di Renzi alla Boldrini Di Pietro Mancini
Di Pietro Mancini
Matteo Renzi ha detto a Marco Damilano, de "L'Espresso" : "Donna Laura Boldrini è andata fuori dal perimetro istituzionale. Certe valutazioni sui decreti-legge del governo non le spettavano”.
Non è eccessivo zittire, al di là del merito, la Presidentessa della Camera, che occupa la terza poltrona delle istituzioni, con 1 riga di un'intervista?
D'accordo, Cossiga, da tempo, è passato a miglior vita. E non possiamo aspettarci picconate al premier dal nuovo, felpato, molto democristiano, inquilino de Colle, don Sergio Mattarella. Ma, forse, un invito, seppure ufficioso, a un maggior rispetto, almeno nei confronti dei responsabili delle istituzioni, certo, non guasterebbe.
Ad altri è andata peggio della Boldrini, a Letta e a Fassina, zittiti con 2 tweet.
Ma, come direbbe don Claudio Lotito, "est modus in rebus !".
Ha osservato, non a torto, oggi, Corrado Stajano sul "Corriere della Sera" : "Sarebbe indispensabile creare, nel Paese, un clima differente, aprire un dialogo con i sindacati, trasmettere passione, fervore. Non ordini da caserma senz'appello !".
Continuando a scendere su questa china, ci si potrebbe chiedere:
Quando verrà affisso, davanti a Montecitorio, il cartello, di mussoliniana memoria : "Qui non si fa politica. Si lavora"?