Bossi snobbato da Tosi e Salvini. Nella Lega e nell’angolo
Umberto Bossi cerca di fare da paciere tra Flavio Tosi e Matteo Salvini ma senza successo. Entrambi infatti respingono al mittente i suoi appelli. Un segno sempre più evidente dell'emarginazione del fondatore del Carroccio, una volta sempre alla ribalta, ora relegato in un angolo. Partiamo dal sindaco di Verona a cui ha il Senatùr ha chiesto di scrivergli per farlo rientrare nella Lega, aggiungendo che cacciarlo è stato uno "svarione. Non butto fuori chi è con noi da 20 anni. E prima di farlo uscire semmai - ha spiegato ancora Bossi - avrei fatto l'accordo con Forza Italia nel Veneto, ora c'è il rischio che lo faccia lui".
La replica di Tosi non si è fatta attendere: "Ormai siamo abituati e andiamo avanti con molta serenità", ha detto Tosi, ricordando che "la Lega una mediazione l'ha sempre cercata, ma è una cosa che Salvini non ha voluto perché come primo scopo aveva quello di liberarsi di Flavio Tosi e in maniera arrogante persegue lo scopo e in maniera altrettanto arrogante ha replicato dicendo che faremo la fine dei vermi".
Anche Salvini risponde picche al fondatore del Carroccio, ribadendo che non farà nulla per ricucire col sindaco scaligero: "La vicenda di Tosi è ormai acqua passata. Gli spazi elettorali per la candidatura di Tosi contro Zaia erano stati assegnati due mese fa, quindi qualcuno aveva già scelto Alfano contro Zaia due mesi fa. Saranno i veneti a decidere. Auguri".