Politica
Buoni o cattivi/ I presidenti
Chi sale e chi scende, chi ci è piaciuto e chi no: ecco la nostra classifica settimanale relativa ai più importanti presidenti

Buoni o cattivi/ La rubrica più pungente di Affaritaliani
La rubrica di Affaritaliani più pungente, più temuta e più detestata dal mondo economico e imprenditoriale. I voti a chi ci mette la faccia e a chi invece preferisce restare in disparte. Ma anche a chi non ha voglia di comunicare o a chi si trincera dietro il “lei non sa chi sono io”. Questa settimana tocca ai presidenti, dopo la scorsa puntata – assai letta – sui membri dell’esecutivo La prossima volta? Mistero. Quello che è certo è che ogni settimana tutti pronti: ne vedremo delle belle. Allacciate le cinture.
Promossi
Ettore Prandini, presidente Coldiretti. Inutile girarci attorno: questo bresciano titolare di un’azienda agricola e produttore di vino sta rivoltando come un calzino l’associazione che tutela gli interessi dei coltivatori diretti. Non ha avuto paura, dal palco de La Piazza di asfaltare senza mezzi termini Ursula Von Der Leyen e la sua politica green. Di lui si parla insistentemente per un ruolo di ministro. Lui va avanti per la sua strada, senza peli sulla lingua
Gabriele Fava, presidente dell’Inps. Ha mostrato che la previdenza non è roba (soltanto) da vecchi e ha saputo cambiare la narrazione intorno a un istituto che sembrava il palazzo della burocrazia. Oggi sta anche riscoprendo un patrimonio culturale inestimabile, mentre comunica ai giovani che l’Inps è anche al loro servizio. Sul palco de La Piazza è presentato con una busta, indirizzata a milioni di ragazzi. Un bel colpo di teatro.
Bocciati
Giovanni Petrella, presidente di Banca Sella. Siede sulla poltrona più alta del cda di una banca che porta il cognome di altri. Complicato, farsi sentire. E in effetti in pochi sanno che cosa faccia, dove si muova, come si sia espresso. Mentre l’istituto si lancia nel mondo delle stablecoin, sperando forse di rendere i fondatori ricchi come i creatori di Tether, Petrella è lì e non si sa bene perché. Beato lui
Lucio Igino Zanon di Valgiurata, presidente di Credem. Da sette anni siede nel cda come presidente ma di lui non si hanno grandi ricordi. Nel frattempo, l’istituto si dichiara pronto a cogliere opportunità nel risiko bancario. Sarebbe bello sapere che esistono, ogni tanto. La speranza, si sa, è l’ultima a morire.