Camere, allo studio una riduzione dei costi
Per il momento e' solo un primo incontro, ma l'indicazione venuta dai presidenti di Camera e Senato e' stata chiara: occorre razionalizzare i servizi, le sedi e anche le voci dei compensi dei parlamentari. Oggi, negli uffici di Montecitorio, c'e' stata una riunione congiunta alla presenza di Boldrini e Grasso ed e' partita una verifica per far si' che, soprattutto con una armonizzazione degli stipendi tra deputati e senatori, si arrivi ad un'ulteriore riduzione dei compensi per i parlamentari.
La 'mission' e' ora affidata ai questori e ai rispettivi uffici di presidenza. Tra le ipotesi il taglio della diaria (per il momento l'attenzione nella riunione e' stata concentrata sugli onorevoli che risiedono a Roma e non hanno spese ne' di vitto ne' di alloggio) e delle indennita'. Una rivisitazione, viene spiegato, anche per i rimborsi spese per i collaboratori (lo scopo e' far si' che vengano pagati direttamente dalle Camere e non dai deputati), per le spese di rimborso telefoniche e di viaggio. Lo scopo, pero' - viene aggiunto - e' soprattutto 'armonizzare' le spese tra i due rami del Parlamento, uniformare e ridurre i costi della gestione. "Non e' un mistero - viene spiegato - che c'e' un trattamento superiore al Senato". Nella riunione c'e' stato anche un confronto tra i presidenti di Camera e Senato sui costi del personale.