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Politica
Caos m5s: Raggi sgrida gli assessori e i consiglieri vogliono nuove poltrone

Virginia Raggi fra l'incudine e il martello. Ora che anche la sua omologa torinese Chiara Appendino è indagata per i fatti di Piazza San Carlo a Torino, le già agitate notti di Virginia sono diventate ancor più tormentose. Da un lato, come racconta Giovanna Vitale su Repubblica, i consiglieri grillini scalpitano perché vogliono entrare in giunta al posto di assessori che, a loro avviso, non incarnano lo spirito del Movimento e che, anzi, lo tradiscono. Dall'altro gli assessori sembrano snobbare i consiglieri e non aprirsi al "dialogo costruttivo" con loro. La Raggi sarebbe stata quindi costretta a indossare le vesti di "maestrina dalla penna rossa" e a strigliare gli assessori affinchè siano meno scostanti e freddi con la maggioranza grillina in Consiglio.

I consiglieri, dal canto loro, continuano a pretendere dei posti in giunta, anche in vista dell'abbandono annunciato dell'assessore alle Partecipate Massimo Colomban, abbandono che esigerà necessariamente un ritocco alla squadra amministrativa. A placare i consiglieri rampanti è tuttavia arrivato uno dei due "angeli custodi" di Virginia Raggi, il non romano Riccardo Fraccaro che assieme all'altro non romano Alfonso Bonafede, è stato incaricato dall'azienda non romana Casaleggio & Associati di "vegliare" sulla sindaca romana... l'ennesimo strampalato paradosso cui ci ha costretti questa avventura pentastellata nella Capitale.

Fraccaro ha provato a gettare acqua sul fuoco delle proteste dei consiglieri che vogliono diventare assessori, ricordando che nel m5s non si passa da una carica all'altra nell'ambito dello stesso mandato. Pronte le obiezioni dei grillini: Daniele Frongia passò da consigliere a vicesindaco quindi, per cause di forza maggiore (leggi intervento divino di Beppe Grillo), ad assessore. E anche a Torino, Chiara Appendino ha chiamato in giunta comunale il capogruppo consiliare pentastellato Alberto Unia nel rimpasto post-avvenimenti di Piazza San Carlo. 

Secondo Giovanna Vitale, Fraccaro si è mantenuto irremovibile definendo Frongia "un'eccezione" e imputando alla sindaca torinese - che intanto ha incassato l'appoggio di un altro deputato grillino di "primissimo piano", Roberto Fico - una "stupidaggine" (ma come, non era quella brava?). Insomma, il "tutti contro tutti" tipico di ogni compagine amministrativa pentastellata è sempre più una costante a Roma, dove troviamo deputate e senatrici contro sindache; assessori contro consiglieri; consiglieri contro vicesindaci; consiglieri contro assessori. Sembra di essere catapultati nella saga di Hunger Games... letteralmente, i giochi della fame. Ma è fame di onestà o fame di poltrone, denaro e prestigio? Questo è il dilemma tutto grillino nonché il guaio dei poveri cittadini romani.

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