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Politica
Capaci, i cialtroni del 23 maggio: polemica su Fava e Orlando

I martiri della mafia sono patrimonio di amore, orgoglio e speranza di tutti noi. Sono lo spirito guida del Popolo italiano. Appropriarsene provando ad escludere l'avversario politico è un'operazione da stolti che offende tutti.

Le dichiarazioni di Claudio Fava, presidente della commissione regionale antimafia, e del Sindaco Di Palermo Leoluca Orlando, per giustificare la propria diserzione dalla commemorazione dell'aula bunker di Palermo sono deliranti e oltraggiano le vittime del martirio di Capaci.

Se Claudio Fava e Leoluca Orlando vogliono opporsi a Salvini lo facciano con gli strumenti della politica ma non si azzardino ad utilizzare i nostri morti. Anche l'assenza del Presidente della regione siciliana Musumeci, pur con motivazioni più sfumate, è un elemento di divisione inaccettabile ed una mancanza di rispetto verso i nostri martiri.

Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso, è stata molto chiara: "Da 27 anni l'anniversario della strage di Capaci simboleggia l’unità della nazione nella lotta alle mafie e nella difesa della democrazia, della libertà e della legalità. Il 23 maggio si rende onore non solo a mio fratello Giovanni, a sua moglie Francesca Morvillo a Paolo Borsellino e agli eroici agenti delle scorte, ma anche a tutti gli altri uomini e donne delle istituzioni che hanno sacrificato le loro vite per tutti noi. Il mio augurio è che nessuna polemica sporchi le celebrazioni in ricordo delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. E' fondamentale che quel giorno, come accade da 26 anni, le istituzioni confermino con la loro presenza l'impegno dello Stato a portare avanti gli ideali a cui Giovanni Falcone ha dedicato la sua vita fino all'estremo sacrificio“.

Anche Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta del giudice Falcone, morto con lui a Capaci, è stata ferma: "Il 23 maggio dovremmo essere tutti uniti per onorare chi per lo Stato si è sacrificato. E’ fondamentale che domani le istituzioni siano presenti per celebrare la memoria di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia. Dovremmo essere felici che, dopo 27 anni, decine di migliaia di ragazzi continuino a ritrovarsi a Palermo peronorare i nostri caduti".

Anche Matteo Salvini ha sottolineato come "chi si divide sulla lotta alla mafia sbaglia, chi usa una giornata di memoria e di futuro per fare la sua piccola battaglia politica sbaglia e fa un torto a Falcone".

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