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Politica

 

CAMERE: GRILLO, VOGLIAMO QUESTORI. CONTROLLORI STANZA BOTTONI - "Ora che siamo stati eletti al Parlamento, vogliamo essere presenti nelle Commissioni bicamerali, nelle giunte e negli uffici di presidenza di Camera e Senato". Beppe Grillo guarda oltre le beghe interne del caso Grasso e guarda avanti, confermando che "vogliamo partecipare alle decisioni che si prendono al chiuso delle stanze dei bottoni, per rispetto della volonta' popolare che ci ha scelto". "Dopo la nomina della presidente della Camera Laura Boldrini siamo a una prima giornata cruciale", spiega dal suo blog ricordando che "oggi, martedi', alle 18, a Montecitorio ci sara' la prima conferenza dei Capigruppo: si parlera' della composizione dell'Ufficio di Presidenza che verra' votato in aula giovedi', decidere le nomine dei suoi vicepresidenti e soprattutto scegliere i questori: veri e propri controllori - sottolinea - dei conti alla Camera". "Noi cittadini del Movimento 5 Stelle presenteremo i nostri candidati per tutti questi ruoli perche' - ribadisce - vogliamo essere protagonisti del rinnovamento che abbiamo promesso in campagna elettorale".

GRILLO, VORREMMO FILMARE RIUNIONI MA ORA NON SI PUO' - "Vorremmo filmare tutto e diffondere via web le riunioni, ma per ora, con le stringenti regole in vigore nei palazzi romani, non e' possibile". E' la comunicazione che Beppe Grillo affida al suo blog per spiegare le ragioni per cui i militanti grillini non possono attendersi l'operazione trasparenza, a colpi di videocamere e dirette dalle aule, attuata nei consigli regionali e comunali che hanno visto la prima ondata di esponenti del Movimento 5 Stelle nelle istituzioni. Intanto, Grillo anticipa che la conferenza stampa di stamattina alle 11 alla Camera della capogruppo designata, Roberta Lombardi, sara' dedicata a parlare "di come intendiamo muoverci in vista della riunione dei Capigruppo" e, questa si', sara' un "evento in diretta streaming". "Il web e', e rimarra', il nostro strumento privilegiato di contatto e di relazione con gli elettori per tutta la durata del nostro mandato", sottolinea Grillo. "Ora che siamo stati eletti al Parlamento, vogliamo essere presenti nelle Commissioni bicamerali, nelle giunte e negli uffici di presidenza di Camera e Senato". Beppe Grillo guarda oltre le beghe interne del caso Grasso e guarda avanti, confermando che "vogliamo partecipare alle decisioni che si prendono al chiuso delle stanze dei bottoni, per rispetto della volonta' popolare che ci ha scelto".

"Dopo la nomina della presidente della Camera Laura Boldrini siamo a una prima giornata cruciale", spiega dal suo blog ricordando che "oggi, martedi', alle 18, a Montecitorio ci sara' la prima conferenza dei Capigruppo: si parlera' della composizione dell'Ufficio di Presidenza che verra' votato in aula giovedi', decidere le nomine dei suoi vicepresidenti e soprattutto scegliere i questori: veri e propri controllori - sottolinea - dei conti alla Camera". "Noi cittadini del Movimento 5 Stelle presenteremo i nostri candidati per tutti questi ruoli perche' - ribadisce - vogliamo essere protagonisti del rinnovamento che abbiamo promesso in campagna elettorale". "Confermiamo il nostro rifiuto a partecipare ai talk show televisivi". Lo ribadisce Beppe Grillo dal suo blog. "In tivù - spiega - ci andremo solo se avremo la possibilità di parlare di idee e programmi o se avremo bisogno di spiegare ai cittadini gli imbrogli perpetrati ai loro danni". "L'impronta che vogliamo dare a questa nostra prima esperienza nelle istituzioni di governo - conferma -è un'azione di rinnovamento che questo Paese non ha mai conosciuto in passato".

"Verra' proposta una rosa di nomi agli iscritti che, tramite la Rete, sceglieranno il loro candidato. E noi in Parlamento ci uniformeremo alla decisione presa dalla maggioranza". Marino Mastrangeli, senatore M5S, intervistato da Avvenire anticipa cosi' come si comporteranno i parlamentari 5 Stelle in vista dell'elezione del Capo dello Stato: "Con il nuovo portale, tale criterio verra' adottato per ogni provvedimento e cosi' si realizzera' fino in fondo la democrazia". "Dato che l'elezione del presidente del Senato non rientra nei 20 punti del programma, ho seguito la mia coscienza. Ora il Quirinale", ribadisce.

IL CASO GRASSO E IL M5S

grillo

 L'elezione di Pietro Grasso alla presidenza del Senato è stata una "trappola", "il M5S non deve cadere in queste trappole". "In gioco non c'è Grasso, ma il rispetto delle regole del M5S". Sul suo blog Beppe Grillo torna sui voti dei grillini all'ex procuratore antimafia e richiama ancora una volta i parlamentari al rispetto delle regole del 'codice di comportamento degli eletti': "Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S".

"La scelta tra Schifani e Grasso - premette Grillo - era una scelta impossibile. Si trattava di decidere tra la peste bubbonica e un forte raffreddore. La coppia senatoriale è stata decisa a tavolino dal pdl e pdmenoelle. I due gemelli dell'inciucio sapevano perfettamente che Schifani non sarebbe stato eletto. I capricci di Monti che voleva diventare presidente del Senato, ma è stato costretto a prolungare il suo incarico di presidente del Consiglio e per ripicca aveva minacciato di votare Schifani era una pistola scarica. I giochi erano già fatti per mettere in difficoltà il MoVimento 5 Stelle. Qualcuno, anche in buona fede, ci è cascato. Lo schema si ripeterà in futuro. Berlusconi proporrà persone irricevibili, il pdmenoelle delle foglie di fico. Il M5S - avverte - non deve cadere in queste trappole".

 

 

I CONTROLLORI

Claudio Messora e Daniele Martinelli sono i nuovi consulenti per la comunicazione parlamentare del Movimento 5 Stelle. Due consulenti che si ”si interfacceranno” con i capigruppo di Camera e Senato. Claudio Messora e Daniele Martinelli, sono due blogger, molto apprezzati nell’ambiente ‘a cinque stelle’, ma poco conosciuti fuori dal web: Claudio Messora aiuterà Vito Crimi a Palazzo Madama e Daniele Martinelli che affiancherà Roberta Lombardi a Montecitorio. Entrambi collaborano da anni con il blog di Beppe Grillo e possono essere considerati due ‘fedelissimi’ del MoVimento 5 Stelle.

***

Ci sara' un'assemblea dei gruppi di Camera e Senato sul 'caso di coscienza' che ha spinto alcuni senatori del Movimento 5 stelle a votare Piero Grasso alla presidenza del Senato innescando la dura reazione di Grillo. "Leggetevi il nostro codice - chiosano alcuni eletti 'grillini - seguiremo il nostro regolamento". "I parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l'espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza", prevede il codice degli eletti che stabilisce: "L'espulsione dovra' essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch'essa a maggioranza".

"Comunque, il problema - spiega ancora Grillo - non è Grasso. Se, per ipotesi, il gruppo dei senatori del M5S avesse deciso di votare a maggioranza Grasso e tutti si fossero attenuti alla scelta, non vi sarebbe stato alcun caso. In gioco non c'è Grasso, ma il rispetto delle regole del M5S. Nel 'Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento' sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato: Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S. Non si può disattendere un contratto. Chi lo ha firmato deve mantenere la parola data per una questione di coerenza e di rispetto verso gli elettori".

E' la coscienza che ha armato la mano dei sette, almeno, senatori del Movimento 5 Stelle che sabato hanno scritto il nome di Piero Grasso sulla scheda per l'elezione del presidente del Senato. Proprio ai valori su cui hanno costruito il loro impegno politico hanno fatto riferimento i 'cittadini' dell'M5S, tra cui diversi siciliani, nel motivare sui social network una scelta sofferta e difficile ora da spiegare a compagni di movimento ed elettori. "A volte seguire la propria coscienza porta a delle scelte e io, liberamente, ho deciso di farne una", ha spiegato Giuseppe Vacciano, uno dei primi a uscire allo scoperto. Ora "persone migliori e piu' preparate di me possono prendere il mio posto senza alcun problema", ha aggiunto chiarendo di essere pronto a dimettersi. Era certa invece di agire "in coerenza con il gruppo" Elena Fattori nel votare per Grasso. Ma non ha preso le distanze da quella scelta. "L'ho votato, molto sinceramente, convinta di adeguarmi alle indicazioni dell'assemblea e della mia coscienza", ha spiegato. Nessun ripensamento, anzi, neppure da Mario Michele Giarrusso che ha ricevuto la solidarieta' della fondazione Antonino Caponnetto di cui e' referente in Sicilia. Avrebbe potuto vincere Renato Schifani, ha ricordato, e "collaborare a questa infamia, pur avendo la possibilitæ di impedirla (con 54 senatori), sarebbe stata una cosa insopportabile per la mia coscienza", ha scritto su Facebook, "sarebbe stato come tradire tutta la mia vita, tutte le mie scelte, tutto quello che ho sempre ammirato e tutto quello in cui ho sempre creduto. Votare scheda bianca era per me assolutamente impossibile". Sulla stessa linea un altro siciliano, Fabrizio Bocchino. "L'ho fatto perche' sentivo insostenibile il peso di essere accostato, seppur lontanamente, all'elezione di Renato Schifani alla seconda carica dello Stato. Per me non e' solo una questione politica, ma anche etica", ha spiegato. Cosi' anche Marino Mastrangeli. "In coscienza ho votato l'uomo antimafia Pietro Grasso, e nella maniera piu' assoluta, non ho inteso cosi' votare il 'pd meno l', anche perche' se io avessi votato scheda bianca o nulla, avrei rischiato di contribuire a un'eventuale sciagurata ri-elezione di Schifani", ha sottolineato. Se i senatori hanno usato i social network per spiegare le loro ragioni, e' proprio su Facebook e Twitter che le opposte fazioni si sono divise. La pagina del campano Bartolomeo Pepe, cosi' come quella degli altri dissidenti, e' stata inondata di messaggi. "Per il mio voto? Non mi hanno promesso nulla. Io ragiono gratis. E lo faccio per il MoVimento e i miei concittadini liberi", si e' difeso su Twitter Francesco Campanella.

 

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