Centrodestra al Colle ricorderà la "questione morale".Berlinguer e Macaluso...
Giuseppe Conte ha annunciato di puntare a costruire una maggioranza “più solida” e meno “raccogliticcia”. Come? Il premier ritiene che, nei partiti di opposizione e tra i renziani, ci siano persone del livello etico, non molto elevato, dimostrato dai loro colleghi, che hanno tradito, persino in zona....Nencini, non solo i rispettivi gruppi, ma soprattutto il mandato, affidato a loro dagli elettori? Secondo Jacopo Iacoboni, de “La Stampa”, Conte intenderebbe creare, per decreto, due nuovi ministeri e tredici sottosegretariati, per placare i famelici "volenterosi", che già presentano il conto.
Mattarella aveva chiesto al premier un gruppo organico e non voti raccogliticci. Conte dispone di tre senatori a vita (che non ci saranno nei voti ordinari), alcuni espulsi dal M5S, due transfughi di Forza Italia, tra cui Maria Rosaria Rossi, l’ex “badante” di Berlusconi, un ex socialista, poi renziano, Riccardo Nencini, nipote del più noto Gastone (1930-1980), campione di ciclismo, che vinse un Tour de France e un Giro d’Italia. Infine, pro-Conte, il senatore del Misto, Lello Ciampolillo, espulso dal M5S per i mancati rimborsi. L’ex grillino, da sempre, è schierato a favore della legalizzazione della cannabis.
Ed è arrivato, addirittura, ad avanzare la proposta, senza alcun fondamento scientifico, di usare prodotti, derivanti dal fiore della cannabis, per contrastare il coronavirus. No vax convinto, strizza l'occhio ai negazionisti. Un’operazione, la caccia ai “responsabili”, che non avrebbero certo, approvato Emanuele Macaluso, che fece memorabili battaglie per il rinnovamento della sinistra, ed Enrico Berlinguer. Il segretario del PCI, intervistato da Eugenio Scalfari, nel luglio 1981, lanciò la “questione morale”.
E pronunciò frasi attuali, in questa fase drammatica: “Quando si chiedono sacrifici alla gente, che lavora, occorre un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi”. È paradossale che siano oggi, al Quirinale, i leader del centrodestra a sollevare la “questione morale”, 40 anni dopo l’allarme, inascoltato, di Berlinguer.
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