Cicchitto contro giovinastri e pappagalli della Santanché
La metaforica voliera si affolla sempre di piu'. Dopo i rituali 'falchi' e 'colombe', per tacere degli altri elementi faunistici, nella polemica Pdl fanno il loro ingresso i "pappagalli". Cosi' Fabrizio Cicchitto censura alcuni di quelli che liquida addirittura come "giovinastri", riuniti l'altro ieri dalla Santanche', peraltro gia' etichettati dalle cronache come 'falchetti'. La metaforica voliera si affolla sempre di piu'. Dopo i rituali 'falchi' e 'colombe', per tacere degli altri elementi faunistici, nella polemica Pdl fanno il loro ingresso i "pappagalli". Cosi' Fabrizio Cicchitto censura alcuni di quelli che liquida addirittura come "giovinastri", riuniti l'altro ieri dalla Santanche', peraltro gia' etichettati dalle cronache come 'falchetti'. In un durissimo crescendo, l'ex capogruppo alla Camera impallina non solo loro ma anche i "pittoreschi personaggi che poi danno vita a cosiddette brigate, eserciti di salvezza e di perdizione", trasparente riferimento all'Esercito di Silvio, derubricati al rango di "giullari". E poi ce n'e' appunto per i giovani intruppati in "iniziative spericolate o vanesie". Si annidano tra loro, accusa Cicchitto, quegli "autentici giovinastri" incaricati di "ripetere, come dei pappagalli ammaestrati, degli slogan gia' usurati dieci anni fa".
Contro il capofila dei 'governativi', Alfano. "A parte le questioni politicamente piu' delicate e cruciali che riguardano il governo e il partito, tuttora non risolte, bisognera' esercitare la massima attenzione anche ad altre questioni di contenuto che riguardano la struttura del partito di centrodestra", ammonisce allora Cicchitto sottolineando: "Cio' per una ragione non solo di ricerca dell'innovazione, ma anche di serieta'". "E' giustissima - riconosce - l'esigenza di un'apertura del partito a imprenditori e artigiani, a condizione - avverte - che si tratti di soggetti seri e reali e non di pittoreschi personaggi che poi danno vita a cosiddette brigate, eserciti di salvezza e di perdizione, con conseguenti esercitazioni giullaresche, ovviamente - accusa - fondate su insulti e minacce contro coloro che vengono ritenuti i nemici di questo cosiddetto popolo tanto autoreferenziale quanto lillipuzziano". "Altrettanto vale per i giovani. Su questo terreno - prosegue il j'accuse di Cicchitto - sono sconsigliabili la demagogia piu' sfrenata e iniziative spericolate o vanesie. Cosi' il movimento Giovanile del partito e' un'aggregazione forse non molto estesa ma seria e sperimentata che sta da tempo in campo sul territorio. L'ampliamento di questa realta' non lo si realizza certo con adunate mediaticamente spettacolarizzate di poche decine di soggetti fra i quali - e' l'appunto che arriva dall'esponente Pl - ci sono anche un paio di autentici giovinastri che hanno riempito in questi giorni le televisioni di tutti i tipi, che li hanno ospitati ben volentieri perche' rivolgevano insulti da trivio ad Angelino Alfano, forse ritenendo che il dibattito politico consista nell'esibire un linguaggio da suburra o nel ripetere, come dei pappagalli ammaestrati, degli slogan gia' usurati dieci anni fa". Insomma, "ci auguriamo - conclude Cicchitto - che il brutto giorno non si veda dal mattino".