Cittadinanza, dopo il referendum flop Conte strizza l'occhio a FI: "Battaglia giusta, ma strumento sbagliato" - Affaritaliani.it

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Cittadinanza, dopo il referendum flop Conte strizza l'occhio a FI: "Battaglia giusta, ma strumento sbagliato"

Il leader del Movimento 5 Stelle: "Lo Ius scholae è la proposta migliore"

​​​​​ di Redazione Politica

Cittadinanza, divisioni nel Csx. Conte "sta" con FI 

Divisioni tra le fila del centrosinistra sulla questione della cittadinanza italiana e sul rispettivo quesito referendario che proponeva il dimezzamento dei tempi per il suo ottenimento, respinto da un terzo degli elettori che hanno partecipato al referendum l’8 e 9 giugno. Circa 5 milioni, invece, gli elettori che hanno votato a favore dei quesiti della Cgil contro il Jobs act, non sufficienti tuttavia ai fini della loro validità. A commentare tale scenario è il presidente del M5s, Giuseppe Conte, che da Bruxelles dichiara: “Battaglia giusta, ma strumento sbagliato. Noi abbiamo lasciato libertà di voto e io personalmente ho votato sì. Ma chi ha proposto il referendum sulla cittadinanza rischia di allontanare la soluzione”.

"Lo strumento migliore per noi è lo Ius Scholae dove anche il centrodestra per noi andrebbe sfidato, avete visto infatti che Forza Italia ha una proposta simile alla nostra ma non del tutto integrabile", ha aggiunto il leader del M5s in riferimento al cosiddetto Ius Italiae, disegno di legge presentato nell’ottobre 2024 da Forza Italia.

Una proposta, questa, che consentirebbe di richiedere la cittadinanza a tutti coloro che hanno frequentato la scuola in Italia per almeno dieci anni, e a coloro che hanno avi italiani, ma solo fino al bisnonno. Una vera e propria alternativa, dunque, allo Ius scholae (cittadinanza dopo alcuni anni di scuola), e allo Ius soli (cittadinanza per chi nasce nel Paese). "Non è una legge per regalare la cittadinanza, ma per conquistarla, andando a scuola", commentò già l’ottobre scorso il capogruppo di FI al Senato Maurizio Gasparri, specificando di essere assolutamente contrario a qualsiasi referendum.

Prende parola anche Carlo Calenda di Azione, che commenta: “Bene Tajani sullo Ius scholae. Se lo porterà in Aula noi lo voteremo e così dovrebbe fare la sinistra, se veramente fosse interessata alla questione della cittadinanza". 

Altro tema fondamentale portato al centro dell’attenzione da Giuseppe Conte all'evento organizzato dagli europarlamentari del Movimento (Pasquale Tridico, Gaetano Pedullà e Danilo della Valle) al Parlamento europeo di Bruxelles, è poi quello del riarmo: 'Daremo battaglia contro la follia del riarmo. Si preannuncia un giugno di dura battaglia: non ci possiamo permettere questa follia voluta soprattutto da Giorgia Meloni. Daremo battaglia e domenica saremo in piazza in Sicilia per dire no ai tagli alla sanità". 

"Sul riarmo si sta giocando in Europa una partita strategica cruciale sul destino dell'Unione: non voglio che mio figlio leggendo i libri di storia mi chieda, papà, tu in quel momento dov'eri. Oggi c'è un assoluto deficit di politica: oggi l'Europa è afona. L'unica prospettiva che è prevalsa è la strategia militare, che gli stessi militari hanno definito fallimentare. E' la realtà lo ha confermato", ha aggiunto Conte. 

"Nel sistema mediatico ogni voce contraria al riarmo è stata bollata come filo-putiniana: ci hanno detto che Mosca sarebbe fallita e cresce di più, che la Russia sarebbe rimasta isolata mentre i Brics sono arrivati a 12 partner. Si sta giocano una partita economica che va oltre al torto e la ragione. Nessuno ha sposato la prospettiva russa: c'è stata una aggressione che abbiamo sempre condannato. Ma non si può dimenticare che l'allargamento della Nato è sul piatto nei rapporti con la Russia", ha concluso.

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