Colle: il Csm non è un organo di autodifesa
Il Csm "e' organo non di mera autodifesa, ma di autogoverno" della Magistratura e deve concorrere aprendosi alle necessarie riforme. Cosi' Giorgio Napolitano ha riecheggiato le parole di Michele Vietti, vice presidente del Csm, appena intervenuto nel corso di una cerimonia al Quirinale.
"Sarebbe inammissibile e scandaloso rimettere in discussione, per ciechi particolarismi anche politici, la riforma della geografia delle circoscrizioni giudiziarie". Cosi' il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha sollecitato ad aprirsi alle "necessarie riforme anche nel campo della giustizia".
Il necessario sviluppo sia "equo e sostenibile". Cosi' Giorgio Napolitano, parlando al Quirinale, ha affrontato il tema della crisi economica: "E' arduo fuoriuscire con successo dalla crisi, dando risposte efficaci al malessere di gran parte della popolazione e alla frustrazione dei giovani, per porre le basi per un nuovo sviluppo in equita' e sostenibilita'".
Il processo riformatore della seconda parte della Costituzione e' "ineludibile". Lo ha detto il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, parlando al Quirinale. Il Presidente ha sollecitato i 330 magistrati ordinari in tirocinio ricevuti in mattinata a vestire i panni dell'equilibrio come una seconda natura, come fatto da lui stesso nei sette anni al Colle, in base ai dettami della Costituzione a cui "dobbiamo tutti richiamarci anche oggi, mentre si avvia l'ineludibile processo di revisione della seconda parte della Carta".
"Indipendenza, imparzialita' ed equilibrio nell'amministrazione della giustizia sono piu' che mai indispensabili in un contesto di persistenti tensioni e difficili equilibri sul piano politico e istituzionale". Lo ha detto il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al Quirinale.
E' necessario "spirito di reciproco rispetto, di leale collaborazione e di riconoscimento verso il giudice delle leggi, la Corte Costituzionale, chiamata ad arbitrare anche il conflitto di poteri dello Stato". Cosi' Giorgio Napolitano, incontrando i 630 magistrati ordinari in tirocinio, al Quirinale, ha richiamato l'attenzione verso il rispetto necessario nei confronti della Consulta.