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Politica
M5s, corsa contro il tempo per ricucire. Spiragli di dialogo Conte-Grillo

Torna un po' di fiducia, anche se il tempo per ricucire lo strappo è poco. Si aprono spiragli di dialogo per una distensione in extremis tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Sedimentato lo choc che le dure parole espresse dal fondatore del Movimento hanno provocato al diretto interessato e a tutti i 5 Stelle, i pontieri sono al lavoro per cercare una via d'uscita che consenta ad entrambi di trovare un compromesso che non suoni, per nessuno dei due, come uno smacco mortificante.

Si aprono spiragli di dialogo tra Conte e Grillo

Conte dovrebbe soprassedere alla richiesta di pubbliche scuse da parte di Grillo: l'ipotesi sarebbe ormai superata anche perche', oltre che difficilmente realizzabile, rischierebbe di esporre il Movimento a nuove ed inutili tensioni. Ma cio' non toglie che l'ex premier si aspetti comunque un segnale, un riconoscimento da parte di Grillo della fiducia riposta nella possibilita' di Conte di rilanciare il Movimento, senza mandare a gambe all'aria l'intero progetto pentastellato. E il segnale, a meno che Conte non dovesse decidere di rimettere il "mandato" nelle mani di Grillo affidandogli la scelta di riconfermarlo o meno, deve arrivare al piu' presto, entro le prossime 36 ore.

Molla, non molla? I pontieri sono al lavoro e tanti chiedono, e sperano, che l'ex premier non obblighi a scegliere tra lui e Beppe Grillo. Del resto l''Io sto con Grillo' diventa plastico nella foto di gruppo di alcuni senatori che giovedi' scorso, quando il Garante e' arrivato a Roma, si sono fatti immortalare con lui. Perche' chi nel Movimento si e' messo contro 'Beppe', sottolineano fonti qualificate, non ha avuto gran fortuna: come in Conclave, se chi entra Papa esce cardinale in questo caso si rischia un ulteriore downgrade.

M5s, corsa contro il tempo per ricucire

Cosi', se da un lato c'e' chi consiglierebbe a Conte un 'avanti tutta', perche' cedere alle richieste di Grillo significherebbe 'perdere la faccia' dopo il disco verde ottenuto dallo stesso cofondatore sulle mani libere per la rifondazione del Movimento, dall'altro c'e' chi spinge per una soluzione di mediazione, perche' altrimenti ci perderebbero tutti e due i contendenti. E in caso di scissione non e' detto che l'ex presidente del Consiglio possa avere con se' la maggior parte dei gruppi.

Nel frattempo, Grillo e Conte non si sono sentiti, si assicura, mentre e' Luigi Di Maio a insistere per l'unita': "Il Movimento 5 stelle e' una splendida comunita'. Insieme abbiamo affrontato diverse fasi, anche le piu' difficili e complicate, ma le abbiamo sempre superate usando testa e cuore. Diamo il massimo e restiamo uniti. Il bene che tutti vogliamo al Movimento e' il pilastro su cui fondare le nostre decisioni. Mettiamocela tutta". Sul tavolo - pur considerando che nessuno conoscerebbe la nuova bozza di Statuto messa a punto da Conte - peraltro restano due temi importanti: il primo sarebbe la diversita' di vedute tra Conte e Grillo sul sostegno a Draghi, con il secondo piu' favorevole.

Poi c'e' il tetto dei due mandati: Grillo ha annunciato che voteranno gli iscritti, ma la questione resta un nodo non sciolto. Aspettando che Conte indichi la strada che vuole seguire, insomma, il Movimento 5 stelle sembra essere a un vero e proprio bivio. Chi sa se ancora una volta funzionera' l'effetto 'araba fenice', evocata ancora da Di Maio nel febbraio scorso al termine di un vertice romano con Grillo e gli altri big del Movimento, quando l'ex premier accettava la sfida. 

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